Forgotten Tomb «We Owe You Nothing» [2017]

Forgotten Tomb «We Owe You Nothing» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
02.11.2017

 

Visualizzazioni:
3181

 

Band:
Forgotten Tomb
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Titolo:
We Owe You Nothing

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Ferdinando "HM" M. :: vocals, guitars;
- Alessandro "Algol" C. :: bass;
- Kyo-Naam "Asher" R. :: drums;

 

Genere:
Black / Doom / Sludge Metal

 

Durata:
42' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
27.10.2017

 

Etichetta:
Agonia Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Forgotten Tomb giungono con questo “We Own You Nothing” al traguardo del nono album della loro carriera segnando una incredibile maturazione sia a livello sonoro che compositivo. Indubbiamente l’ottimo sound che la band forgia richiama particolarmente l’attitudine più doom che non lascia in ogni caso indifferenti se si considerano, al passo con la modernità del sound, tutti quegli elementi a cominciare dal contesto sia ritmico che da quello degli energici riff a cui non si può rimanere indifferenti. Il sound è in ogni caso vivo ma soprattutto innovativo dal primo sino all’ultimo brano anche in quell’ attitudine più black pulsando sangue senza risparmiarsi in sentimentalismi o quant’altro; il disco, come si accennava poc’anzi, scorre in maniera ininterrotta tra sonorità oscure con l’immancabile attitudine più doom annessa alla compiacente quanto brillante andatura ricca di melodie e dall’indiscussa differenza. Splendida sin dall’apertura “We Own You Nothing” per il suo tocco quasi magico capace di avvolgere tra le proprie maglie un ascoltatore vittima di quell’incredibile vortice di sonorità che si protrae ininterrotto e che ti trascina tra melodie oscurità e innovazione del sound; non male neanche le successive “Second Chances” e “Saboteur” all’interno delle quali, a fare la differenza, è anche l’intuizione del refrain di chitarra sul primo e l’incredibile presa della parte scream, mentre sul secondo, quell’attitudine quasi più modaiola che la ritmica offre paragonandosi con distaccata eleganza a band passate che nel corso degli anni hanno lasciato il loro indelebile segno; una parvenza quasi più thrash hardcore sembra mostrarsi con “Abandon Everything”, degno di una band in completa maturazione compositiva; quanto a “Longing For Decay”, si abbraccia alla migliore tradizione del metal più duro e tagliente che ancora una volta non smette di avvolgerti verso l’inaspettato fino alla conclusiva e strumentale “Black Overture”, particolarmente melodica e molto vicina ai Paradise Lost. Un disco diverso dal comune, fuori dagli schemi che non permette distrazioni ma solo apprezzamenti nella maniera più assoluta.

Track by Track
  1. We Own You Nothing 85
  2. Second Chances 80
  3. Saboteur 80
  4. Abandon Everything 80
  5. Longing For Decay 80
  6. “Black Overture S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 02.11.2017. Articolo letto 3181 volte.

 

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