Genus Ordinis Dei «Great Olden Dynasty» [2017]

Genus Ordinis Dei «Great Olden Dynasty» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
18.11.2017

 

Visualizzazioni:
3916

 

Band:
Genus Ordinis Dei
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Titolo:
Great Olden Dynasty

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Nick K :: Vocals, Guitars;
- Tommy Matermind :: Guitars;
- Steven F. Olda :: Bass;
- Richard Meiz :: Drums;

 

Genere:
Symphonic Death Metal

 

Durata:
46' 48"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.11.2017

 

Etichetta:
Eclipse Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PressThis! Music PR
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Recensione

“Great Olden Dynasty” è il secondo full length dalla death metal symphonic band dei Genus Ordinis Dei rilasciato dalla Eclipse Records; la band in pochissimo tempo ha saputo scalare le vette del successo sia nazionale che internazionale grazie ad una serie di intensa attività live propagatasi nei palchi europei e non solo in apertura a band di tutto rispetto. Indubbiamente la tecnica e la brillantezza del sound risultano i punti forti del lavoro, anche tenendo in considerazione i numerosi passaggi che per l’intensità che li contraddistingue, ricordano non poco gli ultimi Lamb of God con l’aggiunta di significativi stacchi a partitura sinfonica. In ogni caso nella singolarità del sound e nella tecnica, tutto ed esclusivo frutto del quartetto, eventuali confronti che potrebbero azzardarsi richiamano band italiane quali Fleshgod Apocalypse per la bellezza che offrono gli splendidi apparati melodico sinfonici ma anche per rimanere comunque sempre in ambito nazionale i Despite Exile per la tecnica. Decisamente accattivante è anche il growl che va a caratterizzare integralmente i singoli brani con il suo coinvolgimento trasformandosi di tanto in tanto in scream il cui effetto si propaga ripetutamente nella mente dell’ascoltatore. I brani come sopra accennato risultano tutti di ingente spessore sia per riff che per le magistrali ritmiche ma soprattutto per tecnica e capacità compositiva al punto da garantire un ascolto pieno di emozioni a 360° nel quale non cala mai la tensione sussistendo un costante quanto ininterrotto entusiasmo. Il disco viene aperto dalla brillante “The Unleashed” dove forse tecnicamente si ricordano più i menzionati americani per quanto concerne la sola compattezza ritmica ma non ovviamente la melodia e la sinfonia che raccolgono a sé un discorso a parte; la track è un’altalenante trasporto tra sinfonici e tecnica degna di una band di indiscusso spessore. Il ruolo sinfonico raggiunge i suoi apici in brani come “You Die In Roma” o ancora “The Flemish Obituary” e “Morten” tracce il cui unico effetto è la contemplazione dinanzi a creatività ed espressività musicale nella sua forma migliore data anche dall’inserimento di contesti in pianoforte che apportano un effetto assolutamente unico. “ID 13401” è forse l’unico brano death metal più spiccato e scevro di sinfonici ma maledettamente tirato e compatto; da menzionare anche la bellissima “Salem”, dove lo scream duetta con la splendida voce di Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, una delle band che i Genus Ordinis Dei hanno accompagnato nel recente tour. Un disco esemplare ed emozionante nella sua forma migliore destinato a tutti gli amanti del death metal sinfonico.

Track by Track
  1. The Unleashed 85
  2. You Die In Roma 80
  3. Cold Water 80
  4. The Flemish Obituary 80
  5. Sanctuary Burns 85
  6. Morten 85
  7. ID 13401 85
  8. Halls of Human Delights 85
  9. Salem 85
  10. Gryhouse 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 18.11.2017. Articolo letto 3916 volte.

 

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