Beastcraft / Black Altar «Occult Ceremonial Rites / Winds ov Decay» [2017]
Beastcraft / Black Altar
Titolo:
Occult Ceremonial Rites / Winds ov Decay
Nazione:
Norvegia / Polonia
Formazione:
BEASTCRAFT:
- Sorath Northgrove :: vocals;
- Enzifer :: guitar;
- Malphas :: guitar;
- Desecrator :: bass;
- LFF :: drums;
BLACK ALTAR:
- Shadows :: All istruments;
Genere:
Black Metal
Durata:
40' 12"
Formato:
CD
Recensione
Pazzesco questo split album ad opera dei norvegesi Beastcraft e della one man band Blackaltar capitanata dal polacco Shadows. Scenari inquietanti, sottofondi tipici estratti della malvagità e dall’oscurità più onnipotente che si possa realizzare suon di black metal. Esaminando nel dettaglio lo split, composto da dodici brani equamente suddivisi, emerge l’indiscussa vena del norsk black metal prevalentemente sui Beastcraft, fedelmente realizzata secondo i più noti canoni della scuola: quindi chitarre ronzanti ma coerenti nella proposizione, ritmiche eccelse, scream demoniaco e ambientazioni infernali anche per quanto concerne l’episodio in apertura e l’outro centrale realizzato; insomma tutt’ un insieme di elementi che riescono a rendere perfetta l’essenza del black metal di un tempo; non sono da meno neanche i taglienti suoni della chitarra anche in modalità arpeggio in alcuni contesti come nel caso di “Tophet”, vera e propria invocazione diretta al mondo delle tenebre, che mette i brividi solo ad ascoltarla anche per le particolari andature non accelerate ma a tempo ben cadenziate con inediti profili industrial in modalità sperimentale; il brano viene nello split proposto due volte nello split e realizzato in questa versione industrial da PreEmpive Strike. La band addirittura si diletta a realizzare anche una cover del compagno di split nel brano “Pentagram Sacrifice”, degli esiti incredibili. Quanto alla seconda parte dello split realizzata dalla one man band polacca di Blackaltar, all’interno della quale si ha anche un brano in versione live, si assiste ad una soddisfacente proposta compositiva più che altro orientata su andature più lente ma comunque immancabilmente spettrali, oscure e tenebrose; sono immancabili i caratteristici arpeggi distorti che creano la struttura del brano in sé, eccezion fatta per “Resurrection Throught Desecration and Churchfire”, un vero e proprio inno al culto dei tempi che furono per quei movimenti sottesi a bruciare chiese nei primi anni novanta nel nord Europa; il brano, al di là di una ritmica maggiormente spinta, si orienta su particolari proposte più melodiche. Ciò che viene messo in evidenza nello spit, al di là dell’ottima prova dei Beastcraft assolutamente fedeli, come già detto, sia al caratteristico suond che alla struttura dei brani in puro black metal dove nulla può criticarsi chinandoci il capo non la massima ammirazione, si ha invece per la one man band polacca una flessione soprattutto in quella che è la produzione rilevatasi, purtroppo, non proprio all’altezza della situazione e che penalizza il comunque discreto lavoro dell’autore.
Track by Track
- Intro S.V.
- Tophet 80
- Winds ov Decay 80
- Pentagram Sacrifice 80
- Outro S.V.
- Tophet Industrialized by PreEmptive Strike) 80
- In The Hour Of The Horns 65
- Deathcraft & Necromancy 65
- Blackwinged Messiah 60
- Burn At His Altar (live) 60
- Resurrection Throught Desecration and Churchfire 70
- ..In Thy Glory 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 09.12.2017. Articolo letto 1244 volte.
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