Bright End «Distance» [2017]
Recensione
Non male questo Ep (suppongo) di debutto per i nostrani Bright End, che in circa 26 minuti ci propongono un buon esempio di come fare del post hardcore/punk dotato di un buon tiro e di una oculata scelta degli arrangiamenti, che rendono i riffs delle canzoni un continuo variare di feelings all’interno delle stesse, evitando di farci ascoltare i soliti riffs sulle corde medie aperte e urla a caso deliranti.
Per questo motivo si può ascoltare una rabbiosa opener “Dream ends”, controbilanciata da una più disarmonica ma a tratti più pesante “Fading away”, passando per diversi mood nelle canzoni che tuttavia culminano nella meglio riuscita e più hardcore oriented “Narrow minded”, che si contrappone alla vagamente più tragica “Dead wings”, cantata in italiano. Difetti? Probabilmente l’assenza di un ritornello davvero efficace. Certo, l’impeto dei brani e la brevità degli stessi sopperisce abbastanza bene a questo, facendo riscattare i Bright End da questo problema, che però vale la pena di vedere se e come verrà risolto in futuro. Nel frattempo, “Distance” è un buon inizio.
Track by Track
- Dream ends 70
- Fading away 70
- Strain 70
- Narrow minded 75
- Misery 70
- Dead Wings 75
- These walls 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl pubblicata il 22.12.2017. Articolo letto 1695 volte.
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