Uncommon Evolution «Junkyard Jesus» [2017]
Recensione
Bell’Ep forte e potente per gli Americani dal Montana Uncommon Evolution, che con questo “Junkyard Jesus” riescono senza grosse difficoltà a farsi notare col loro potente stoner rock.
Diciamocelo: non è facile attecchire in un genere come lo stoner rock, spesse volte costituito da poco più che un pasticcio di riff debitori a “Hole in the sky” dei Black Sabbath, ma fortunatamente gli UE sono più di questo: sono un gruppo che suona preciso e dritto al punto evitando lungaggini o momenti sospesi, proponendo nella title track iniziale un bel tipo di Stoner rock molto alla Clutch, condito da riffs spesso originali e positive variazioni di ritmo che rendono i brani tutt’altro che statici e donandogli sapienti cambi di stile specialmente quando si accelera. Questo è il bello di questo Ep: serrato e potente ma che sa brillare di luce propria e che non rinuncia a qualche inflessione che va a sfiorare il groove metal nella conclusiva “King of the heep”. Tanta è la rabbia di questi ragazzi.
Non c’è che dire: sono rimasto impressionato. Gruppo da seguire e davvero valido. Avanti così!
Track by Track
- Junkyard jesus 80
- Highly modified son of a bitch 75
- Feather short of flight 75
- King of the heep 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Snarl pubblicata il 22.12.2017. Articolo letto 822 volte.
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