Kayleth «Colossus» [2018]

Kayleth «Colossus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
05.01.2018

 

Visualizzazioni:
2239

 

Band:
Kayleth
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Titolo:
Colossus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Massimo Dalla Valle :: Chitarra;
- Alessandro Zanetti :: Basso;
- Daniele Pedrollo :: Batteria;
- Enrico Gastaldo :: Voce;
- Michele Montanari :: Synth;

 

Genere:
Rock / Space / Desert

 

Durata:
58' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.01.2018

 

Etichetta:
Argonauta Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Formatisi in quel di Verona nel lontano 2005 gli space stoner rock Kayleth rilasciano il loro nuovo disco “Colossus” all’interno del quale la band inserisce questa volta, oltre ai caratteristici elementi psichedelici anche numerosi elementi atmosferici sci-fi che con il caratteristico assetto del rock sviluppano un sound assolutamente piacevole. I brani particolarmente vivi dal primo all’ultimo riescono ben a catapultare l’ascoltatore in piacevolissime ritmiche divertenti e mai ristagnanti che a lungo andare potrebbero stancare. Il divertimento è assicurato soprattutto se si passa sotto le grinfie di brani di “Ignorant Song” o “So Distant” capaci di farti venire la voglia di saltellare dal primo istante. Ma non è certo tutto; significative sono soprattutto gli effetti che si propagano tra una ritmica e l’altra; ne è un esempio “Mankind’s Glory” la cui apertura è affidata ad un sound di synth prettamente ipnotico che va ad incentivare una ritmica questa volta molto più ponderata e rilassante nella quale non mancano affatto quegli elementi stratificanti che vanno a caratterizzare il classico stoner rock non privo ovviamente di quegli effetti di tastiera di natura prettamente space; ottima ed espressiva anche la parte clean perfettamente a proprio agio con quei suoi tratti vocali quasi ipnotici. “The Spectator” in apertura pare quasi un brano ’70 di matrice Pinkfloydiana moderato ma poi inasprito dalla forza che caratterizza lo stoner della band. Altro brano interessante è “The Angry Man” all’interno del quali paiono mettersi maggiormente in evidenza gli echi psichedelici di un sound passato ma pur sempre attuale nei contenuti; forte anche il ritornello cantato che va a contraddistinguere il brano. “The Escape” e la conclusiva “Oracle” rappresentano altre due incredibili realize di questa band sia sotto il profilo strutturale ritmico del brnao ma soprattutto per l’incredibile apporto di contesti ed effetti space che si miscelano in maniera assai sorprendente nello stoner rock. Un disco fuori dal comune che ci conferma la classe di questa band per lo splendido ed intuitivo modo di realizzare sonorità ipnotiche su brani di per sé già dinamici e ricchi di pathos dall’inizio alla fine.

Track by Track
  1. Lost in the swamp 75
  2. Forgive 75
  3. Ignorant Song 80
  4. Colossus 75
  5. So Distant 80
  6. Mankind's Glory 80
  7. The Spectator 80
  8. Solitude 75
  9. Pitchy Mantra 75
  10. The Angry Man 80
  11. The Escape 80
  12. Oracle 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 05.01.2018. Articolo letto 2239 volte.

 

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