Felis Catus «Megapophasis» [2017]
Recensione
Ristampa di un vecchio demo uscito nel 2011 per questa one man band chiamata Felix Catus, che francamente non conoscevo affatto pur essendo già arrivata al terzo full length di una musica autodefinita “Experimental black metal”, e che io definisco sicuramente sperimentale, black metal solo a tratti, e più spesso invece molto più riconducibile a certo Post per l’assidua presenza di arpeggi non molto distorti e un certo mood visionario cosparso in tutto l’Ep. In realtà, a questa influenza predominante si affiancano altre partiture più elettriche spesso poste all’inizio dei brani, che però vanno a fondersi con quelle suddette in tutti e quattro i brani.
Il tutto per un risultato in realtà abbastanza anonimo. Il discorso infatti è che queste due componenti musicali sono attaccate bene nel primo brano, ma già dal secondo questo stoppare l’andamento del brano e rifugiarsi in arpeggi acustici suona ripetitivo, forzato e francamente abbastanza scollegato, come a 3’30” della seconda canzone. Da qui in poi concludono sottotono gli ultimi due brani, il primo dei quali si barcamena tra ciò che sommariamente definisco stoner e le solite parti arpeggiate, mentre l’ultima è semplicemente incolore, specialmente nella seconda parte. Ne risulta un disco dunque forse troppo criptico e poco scorrevole, e che (come abbiamo visto in certi dischi Post recensiti) cerca di mischiare influenze musicali molto diverse, ma finendo per esprimerne bene solo una delle due e mai tutt’e due allo stesso tempo e risultando migliore, paradossalmente, proprio quando si fanno sonorità più canoniche.
Trattandosi questo di un vecchio demo riesumato, possiamo considerare “Megaphophasis” dei Felix Catus come una uscita discografica minore o a latere, e quindi certamente più per Die Hards della band, ma all’atto pratico quest’Ep va poco oltre uno “sfogo creativo”, da cui il voto finale, che indica un disco anche interessante ma comunque anche un po’ fine a sé stesso e che lascia il tempo che trova.
Track by Track
- Beyond the veil 65
- Thy melancholy remains 60
- Holycaust 60
- Psalms of solemn wrath 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
61Recensione di Snarl pubblicata il 06.01.2018. Articolo letto 919 volte.
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