Davide Berardi «Fuochi e Fate » [2017]
Davide Berardi
Titolo:
Fuochi e Fate
Nazione:
Italia
Formazione:
Davide Berardi: voce e chitarra classica
Antonello D’Urso: chitarre acustiche ed elettriche
Antonio Vinci: piano tastiere e synth
Umberto Coviello: batteria
Mino Indraccolo: basso elettrico
Giancarlo Pagliara: fisarmonica
Davide Chiarelli: percussioni
Isabella Benone: violino
Francesco Ferrara: sax
Genere:
Rock
Durata:
43' 28"
Formato:
CD
Recensione
Succede raramente, ma a volte qui su Metalwave capita di dover recensire dischi totalmente estranei al metal, al rock e a qualsiasi cosa sia consona alle sonorità da noi trattate. “Fuochi e fate” di Davide Berardi infatti è un disco pop. Del tutto. E con ben poco di distorto.
Non è un male fare questo genere, ma è davvero difficile per chi non è avvezzo a questo tipo di musica sia quantificarne il valore in maniera il più oggettiva possibile o darne un parere tecnico. Certo è che in questi tre quarti d’ora di musica ci si trova ad ascoltare un pugno di canzoni simpatiche tipo “Indescrivibile”, o la provocatoria (e personalmente preferita) “Bruxelles”, un brano dal testo pungente e anche abbastanza catchy, che sfrutta bene la propria carta della tematica sociale, fino però ad andare in un ritornello in maggiore che fa un po’ scemare l’attenzione dalla musica. È anche degna di nota “Supervisionario”, un brano più ficcante e più groovy, leggermente meno melodico e con un positivo lavoro del basso. È proprio quando il gruppo di Davide Berardi lascia sfogare il lato musicale che i risultati migliorano, mentre rimaniamo un po’ indifferenti quando le canzoni poggiano tutto o quasi sulla linea vocale e basta. Una soluzione comune nel pop, ma alla quale un orecchio rock o metal è senz’altro meno avvezzo.
In conclusione: di certo senza infamia, ma di preciso non sappiamo quali lodi tessere per questo “Fuochi e Fate”, un album senz’altro gradevole ma anche distante anni luce da ciò che siamo abituati a trattare e a recensire, e che francamente non sappiamo di preciso a quale pubblico indirizzarne l’ascolto, se non ai più open minded. Sufficienza politica.
Track by Track
- Povero fesso 60
- Indescrivibile 65
- Bruxelles 65
- Supervisionario 65
- Mi sento una formica 60
- I piedi e gli occhi 60
- Roba da poco 65
- La cura (Battiato cover) S.V.
- Che meraviglia 60
- Sudamerica 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
63Recensione di Snarl pubblicata il 13.01.2018. Articolo letto 973 volte.
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