Basara «Terra Impura» [2017]

Basara «Terra Impura» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
01.02.2018

 

Visualizzazioni:
1357

 

Band:
Basara
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Titolo:
Terra Impura

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco Viosi :: Drums
Marco Martini :: Guitars
Josè Incandela :: Vocals
Nicola Marsilio :: Bass

 

Genere:
Hardcore / Black Metal / Grindcore

 

Durata:
26' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con tutta la buona volontà, ma il disco di debutto dei Basara, band grind dal Veneto, Marghera, è un disco onesto di per sé e fatto da quattro ragazzi che si divertono, ma il cui risultato complessivo va ben poco oltre lo status di “fine a sé stesso” per via di una tangibile acerbità del loro sound che si traduce in una mancanza di aggressione quasi endemica.
Infatti, “Terra Impura” viene presentato come mix tra grindcore e punk hardcore (in realtà qui sarebbe presentato anche il black metal, ma io non ci sento un riff che sia uno), e in realtà il riquadro di influenze è quello giusto se ci aggiungiamo anche del crossover thrash, ma il discorso è che di tutto questo non c’è abbastanza e tutto viene rimpiazzato da un indugiare su parti lente o medie ma non molto mosse che annichiliscono l’impatto grind dell’album, e riducendolo a qualcosa che funziona come hardcore nella prima parte dell’album, e che poi va a perdersi ulteriormente nella seconda parte. Certo, dalla seconda alla sesta canzone compresa i Basara pur non spaccando le montagne riescono a svolgere bene il ruolo di musicisti hardcore, ma questa non è una gran cosa se si pensa a quante bands fanno questo genere in maniera più matura e compatta, e così tra riffs strani in “Disagio” e tentennamenti veloci, tra crisi di identità un po’ filler come in “Plagio” e una chitarra a volte fin troppo melodica come in “Blatta”, “Terra Impura” termina dopo appena 26 minuti ma non convince granché.
Insomma: come detto prima infatti “Terra Impura” suona non male come inizio per una band hardcore/crossover punk, ma non è ancora dotata di sufficienti idee e convinzione che consentano a questa band di spaccare. Salverò dalla bocciatura questo band perché qualche spunto di base su cui costruire qualcosa di più personale e potente c’è, ma ciò non toglie che un miglioramento per la prossima release è abbastanza imperativo, per me.

Track by Track
  1. Il profumo (tributo alla follia) 60
  2. Lithopedion 65
  3. Tatsumaki 65
  4. Semtex nation 60
  5. American's terrorism part 1 60
  6. Le mie fertili ceneri 65
  7. Disagio 55
  8. The path is carved into the skin 60
  9. Cellula aploide 65
  10. Plagio 55
  11. Blatta 55
  12. American's terrorism part 2 60
  13. Seminario del peccato 60
  14. Hibakusha 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl pubblicata il 01.02.2018. Articolo letto 1357 volte.

 

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