Jx Arket «Meet Me Abroad» [2017]

Jx Arket «Meet Me Abroad» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.03.2018

 

Visualizzazioni:
1344

 

Band:
Jx Arket
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Titolo:
Meet Me Abroad

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Mazzocca :: Guitars
Bruno Consani :: Guitars
Davide Giaccaria :: Vox
Marco Mei :: Drums
Paolo Brondolo :: Bass

 

Genere:
Post Hardcore

 

Durata:
43' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.10.2017

 

Etichetta:
Scatti Vorticosi Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un disco tanto onesto quanto gradevole questo “Meet me abroad” dei piemontesi da Torino Jx Arket, fautori di una musica post rock/post hardcore che ci viene presentato con una biografia minimale, come per dire: “l’importante è la musica e il resto per noi sono fronzoli”.
Sarà per questo che “Meet me abroad” si lascia ascoltare bene. Certo, non è granché di nuovo in ambito post hardcore, ma va detto che il songwriting dei Jx è sufficientemente variegato, mostrando un debole per i tempi dispari nella canzone d’apertura “Ill be the one”, una certa passione per il metalcore della seconda e sesta canzone e per l’alternative rock, presente nella quarta canzone. Tuttavia, ciò che rende buono il cd è il pathos di certe trame, come quelle presenti nella migliore del lotto “Aokigahara”, che unisce nel migliore dei modi le influenze post con una drammaticità che non mi è mai suonata artificiosa o ritoccata al pro tools e che invece denota una band che riesce a formare un brano come questo, credibile e intenso, che è il fiore all’occhiello di tutta una serie di buoni brani, mentre il lato un po’ più calante di questo disco si trova tra la quarta e la quinta canzone, dove nonostante le coordinate sonore siano quelle, il cantante compie secondo me lo sbaglio di insistere sulle voci urlate quando invece avrebbe avuto maggior senso usare molta più voce pulita, o almeno un duetto. Anche il brano finale mi suona un po’ una ripetizione di quanto già fatto nel penultimo brano, non che si parli di plagio, ma di un brano che ha meno idee proprie.
Dunque, stiamo senz’altro parlando di un disco underground, ben fatto e apprezzabile, ma anche non del tutto scevro da un po’ di alcune spigolosità che si spera possano essere limate col tempo. Nel frattempo, se il post hardcore è il vostro genere, date una chance ai Jx Arket.

Track by Track
  1. I'll be the one 75
  2. Just another sad song 70
  3. Aokigahara 80
  4. Rooms 70
  5. Day off 65
  6. Fragments 75
  7. Jonathan Livingstone 70
  8. Happiness is not for us 75
  9. Last words from the broken 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 12.03.2018. Articolo letto 1344 volte.

 

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