Nekhen «Akhet» [2017]

Nekhen «Akhet» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
18.03.2018

 

Visualizzazioni:
1755

 

Band:
Nekhen
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Titolo:
Akhet

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Seth Peribsen :: All instruments;

 

Genere:
Kemetic Metal

 

Durata:
30' 8"

 

Formato:
Mini-CD

 

Data di Uscita:
17.11.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il fascino dell’antico Egitto ha da sempre messo a tacere tutti per le proprie incredibili e misteriose atmosfere da sempre riconducibili a quel sottile passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. A ricordarci le magiche atmosfere di quell’affascinante periodo storico è oggi questo lavoro di Nekhen, one man band, capitanata da Seth Peribsen che rilascia, pur se suddivisa in quattro distinti passaggi, un’unica traccia disposta su un particolarissimo quanto suggestivo Kemetic Metal generato con strumenti egizi, chitarra e musica sperimentale in sé, in grado di offrire un vero e proprio rituale appartenente al culto dei morti. Ad ammaliare l’ascoltatore sono le magie sonore realizzate a regola d’arte che mai si distaccano o si deconcentrano da quello che è l’insieme delle melodie e delle ambientazioni nefaste. Indubbiamente, una buona parte dell’esecuzione è anche riconducibile anche a particolari effetti di synth che uniti agli arpeggi di chitarra, sviluppano quanto di più realistico si può. La tematica trattata, così come rivisitata dall’autore, narra la storia di un vecchio uomo che affronta tutti i passaggi di un rituale cercando invano l’ingresso nel territorio dell’orizzonte est purtroppo senza esito alcuno. Le ambientazioni oscure e mortuarie, quasi logoranti, prendono subito corpo con “Invocating Khentiamentiu” per poi continuare con le successive “Invocating Bat” e “Incocating Kherti” all’interno dei quali, nell’ipnotismo melodico che ne deriva, si assiste ad un vero e proprio rituale, ad una invocazione alle divinità rivisitate nell’ideologia del suo autore; conclude “Akhet” altro inquietante e tagliente susseguirsi di note suonate a bassissima frequenza supportate da un ambient nuovamente oscuro e malvagio. Una vera e propria rievocazione resa nella maniera più personale ma anche più originale possibile che offre un delirante, ma allo stesso tempo affascinante, esempio dell’estro di questo autore all’interno della musica.

Track by Track
  1. Invocating Khentiamentiu 80
  2. Invocating Bat 80
  3. Incocating Kherti 80
  4. Akhet 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 18.03.2018. Articolo letto 1755 volte.

 

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