Siksided «Leave No Stone Unturned» [2018]
Siksided
Titolo:
Leave No Stone Unturned
Nazione:
Italia
Formazione:
- Delano :: Guitar;
- Paolo :: Drums;
- Jeff :: Guitar;
- Wolly :: Bass;
- Xander :: Voice;
Genere:
Alternative Metal
Durata:
48' 18"
Formato:
CD
16.02.2018
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Rifacendosi in parte alla scena rock heavy anni ’90, i triestini Siksided presentano il loro primo disco di debutto “Leave No Stone Unturned” dandoci prova sin da subito del proprio estro compositivo che riabbraccia oltre alle correnti sopra annunciate, anche una buona dose di grunge che emerge nelle potenti ed oscure sonorità delle chitarre e dai loro interessanti assetti. Buona anche la profonda quanto espressiva forza del clean vocale che riesce sin da subito e con una certa disinvoltura ad abbracciare anche momenti più intensi e carichi di espressività. I nove brani ripercorrono in sostanza anche quello che è stato anche il passaggio più significativo della band con il reclutamento di altri soggetti rispetto a quello che era stato il progetto iniziale e quindi l’inarrestabile voglia di fare ed ottimizzare al meglio le proprie idee per dare luce a questo disco. L’ascolto offre, come si accennava sopra, anche richiami a quella che in parte è stata la scena più intransigente del rock di oltre venticinque fa con i suoi particolari e intensi suoni che indubbiamente lasciano all’ascoltatore un particolare effetto che ha in grembo più elogi che critiche. L’apertura del disco è affidata a “Disposable Livings” dove emerge quella buona dose di grunge che subito in parte etichetta l’ideale musicale della band con l’immancabile aggiunta di ulteriori elementi sia rock che in parte heavy; inizialmente meno acerba è la successiva “Leaf” che offre anche il lato meno duro della band per poi rilevarsi nuovamente strutturata su un buon rock alternativo all’interno del quale c’è sia rock che heavy ma immancabilmente anche elementi più oscuri e immancabilmente melodici; “Meant To Be” rappresenta una via di mezzo tra la moderazione e una buona dose di grunge vecchia scuola che indubbiamente rende interessante il tutto soprattutto grazie alla buone melodie; i brani si susseguono nelle loro maggiori o minori intensità a cominciare anche dalle potenti “New Savior” e “Blatant Quiet” dove la potenza del sound e l’energica strutturale in sé offrono un buon risultato, per poi ricadere sulla più oculata e riflessiva “Desert” incentrata particolarmente sulla parte melodica e un po’ meno nell’intensità dei distorti al pari, in parte, della conclusiva “Defaced”. L’ascolto si risolve con un risultato complessivamente piacevole ed interessante nei contenuti ma soprattutto in quella che è la struttura dei brani che ci presenta una particolare quanto significativa dose di personalità con cui la band ama indubbiamente farsi conoscere e apprezzare.
Track by Track
- Disposable Livings 75
- Leaf 75
- Fragments 70
- Meant To Be 75
- Charon 75
- New Savior 80
- Blatant Quiet 80
- Desert 70
- Defaced 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di Wolverine pubblicata il 20.03.2018. Articolo letto 1301 volte.
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