Sparzanza «Announcing The End» [2017]
Recensione
Gli Sparzanza, nome indimenticabile anche per la sua particolarità, sono attivi ormai venti anni e, soprattutto nel nord Europa, hanno ottenuto un certo successo e numerosi riconoscimenti. Traendo ispirazione da band importanti del panorama passato e presente, la band ha saputo intraprendere un percorso interessante che sfocia in questo nuovo album che non lascia indifferenti già dal primo ascolto. Ben undici sono i pezzi che rendono particolare il loro sound e le loro radici, vediamo quindi un pò più nel dettaglio.
Il tutto inizia con Announcing the End, un potenziale singolo, molto catchy sebbene si stia parlando di un rock finto grezzo; a seguire, Damnation che risulta essere un pò più aggressiva, comunque ritmata, ma decisamente più spinta nei toni.
Whatever Come May Be è un altro brano con un enorme potenziale grazie anche alla presenza vocale femminile di Sophie Aittola che addolcisce le chitarre e rende tutto più soft. Vindication è veloce con l'aggiunta di un pò di screaming senza che il pezzo sia realmente troppo pesante e aggressivo; discorso analogo per Trigger, accattivante nel suo insieme e ritmata, non mi ha colpita particolarmente, ma è comunque ben fatta.
Breathe in the Fire è particolare, apparentemente calma, indugia per poi esplodere, sebbene quasi con una nota malinconica e riflessiva, niente male. Anche One Last Breath inizia soffusa per poi fare emergere una grinta notevole, un brano perfetto per i live data la sua intensità.
To the One si discosta parzialmente da quanto sentito fino ad ora, le sonorità sono infatti più oscure e le chitarre più pesanti, ma è solo un'apparenza perché appena si arriva al ritornello, l'impatto è decisivo a farmi pensare che questa song rappresenta appieno la musica degli Sparzanza.
The Dark Appeal è la più aggressiva e diretta di tutto l'album, è gridata e arrabbiata, assolutamente da pogo semiselvaggio; We are Forever torna a una musica più lineare, molto apprezzabili i giri di chitarra e l'apertura al ritornello che si fa apprezzare e ricordare senza alcuno sforzo.
A conclusione di questo lavoro incontriamo Thruth is a Lie, canzone veloce e nervosa per tutta la sua durata, ma che offre nel suo minuto finale una piacevole parte piano e voce molto calma, come a tirare le somme di una discussione o riflessione.
In Announcing the End ho trovato molto impegno e talento, sapientemente miscelati in fase di produzione e curati sotto tutti i punti di vista. Il gruppo lavora bene, è coeso e ha la sicurezza di chi sa quello che dice senza troppi giri di parole.
A mio parere, si sentono molto le influenze di band come Faith No More, Stone Sour, Avenged Sevenfold,Pantera e Audioslave, ma non significa che stiano effettivamente imitando qualcuno, anzi. Ritengo che gli Sparzanza abbiano sviluppato il loro essere e la loro musica con una coerenza lodevole e hanno creato un album gradevole, ricco di spunti e di idee da non sottovalutare.
Detto questo, se siete amanti del genere e dei nomi che ho citato poco sopra, non fatevi scappare questa uscita perché sono certa che vi piacerà e vi terrà compagnia con estremo piacere.
Track by Track
- Announcing the End 80
- Damnation 80
- Whatever Come May be 85
- Vindication 80
- The Trigger 75
- Breathe in the Fire 80
- One last breathe 80
- To the One 85
- The dark Appeal 80
- We are forever 80
- Truth is a lie 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di reira pubblicata il 23.03.2018. Articolo letto 1062 volte.
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