New Horizons «Inner Dislocation» [2018]

New Horizons «Inner Dislocation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
01.04.2018

 

Visualizzazioni:
1806

 

Band:
New Horizons
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Titolo:
Inner Dislocation

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Oscar Nini :: Vocals, Backing Vocals;
- Nicola Giannini :: Rhythm Guitars;
- Giacomo Froli :: Lead Guitars;
- Luca Guidi :: Keyboards, Synth;
- Claudio Froli :: Bass;
- Federico Viviani :: Drums & Backing Vocals;

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
51' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.02.2018

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Formatisi oramai da qualche anno, i pisani New Horizons, band dedita ad un progressive rock metal di matrice prettamente moderna, rilasciano il loro disco d’esordio “Inner Dislocation”, preceduto da un solo demo nel 2014, così offrendo un quadro compositivo brillante e convincente forte sia di ritmiche particolari e annesse fantasie sonore tra synth e quant’altro; buono il lavoro delle due chitarre che ben sanno intrecciare al meglio le proprie linee compositive tra un brano e l’altro lasciando di tanto in tanto anche qualche momento più emozionante. La band si incentra anche su un clean molto suggestivo ricco di espressività che muta le proprie tonalità in perfetta simbiosi con le diversificate andature del lavoro; indubbiamente la preparazione della band non lascia poi molti spazi per critiche o quant’altro essendo questo disco una buona quanto indiscussa prova di preparazione e di altrettanta abilità compositiva. Dall’ascolto, al di là di robusti quanto interessanti schemi compositivi, emerge una intensa vena melodica di cui questa ben si fregia dando al meglio prova del proprio modo di interpretare il progressive. Le tracks scorrono in maniera più o meno intensa incentrandosi in quell’alternanza di cui si faceva prima riferimento e rilasciando all’ascolto momenti tra i migliori su brani come “Where is The End”, dove al meglio le dinamiche del progressive prendono corpo o ancora la potente “Inhuman Wrath”, uno dei brani più belli del combo a detta di chi scrive, per poi cedere il passo alla malinconica “Evolution”, dove anche le chitarre paiono nella loro simbiosi rendersi meno aggressive e appena più moderate; gli oltre dodici minuti in cui si suddividono le due parti di “Borderlands Pt. 1 e Pt. 2” riconducono molto la band nuovamente a concentrarsi sia sul malinconico che sulle immancabili melodie ma forse l’intensità del brano in sé si ravvisa maggiormente nella seconda parte una maggiore durezza più coinvolgente rispetto alla sua prima parte. I nove minuti del conclusivo “The Trails Of Shadows”, ricordano molto band del calibro di Symphomy X ma anche di Dream Theater sotto quello che ovviamente è la struttura del brano. Il disco è particolarmente interessante, magari non troppo originale, ma indubbiamente un ottimo trampolino di lancio per questa band.

Track by Track
  1. Introspective S.V.
  2. Inner Dislocation 75
  3. Where Is the End 80
  4. Born in the Future 75
  5. Inhuman Wrath 80
  6. Evolution 75
  7. Borderlands, Pt. 1 70
  8. Borderlands, Pt. 2 75
  9. The Trail Of Shadows 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 01.04.2018. Articolo letto 1806 volte.

 

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