Overmass «Humanalien» [2017]

Overmass «Humanalien» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.04.2018

 

Visualizzazioni:
1654

 

Band:
Overmass
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Titolo:
Humanalien

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Francesco Rossi :: bass;
- Alessandro Ceccarelli :: guitar;
- Federico Mangiavacchi :: guitar;
- Giacomo Solla :: vocals;
- Emanuele Neri :: drums;

 

Genere:
Heavy Rock / Alternative Metal

 

Durata:
45' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Vanno dritti al dunque gli Overmass, band di Chianciano Terme, con l’uscita di questo nuovo “Humanalien”, un disco orientato su sonorità heavy, alternative metal in grado di condizionare non poco il genere or ora citato grazie all’inserimento di richiami di derivazione psichedelica dati sia da uno splendido clean che da alcuni interessanti effetti resi ottimali dalla buona proposta delle due chitarre. I brani si alternano l’uno con l’altro tra fresche dinamiche rese da propositivi riff di chitarra di matrice heavy, non troppo complessi, ma dall’effetto piacevole ed originale. Ed è proprio l’originalità a rendere particolare il disco se si considerano i numerosi passaggi più melodici che paiono sempre inebriati da un contesto alternative, particolare per la resa, non troppo irruenta, ma innovativa e viva. Alcuni brani risultano maggiormente più intensi rispetto ad altri, basti pensare al primo effettivo “Two Moons” caratterizzato da un riff breve capace di scatenare un riff più compatto che a poco a poco mostra i propri innati elementi alternative coadiuvati dall’ottimo clean di cui si riferiva in precedenza; “Starbust” racchiude forse al meglio i richiami all’alternative rock psichedelico quasi retrò ma pur sempre sorprendente nella resa; Più propositiva l’apertura di “Abduction” pronta a sviluppare un heavy più vivo sempre dinamico e mai banale; particolare anche “Smell Of Life” molto semplice ma ben costruito dove un basso in assetto oscuro va a generare un’andatura molto lenta all’interno della quale un buon lead condiziona non poco il tutto per poi lasciare spazio alla massima espressività del clean; pura dinamite è il riff d’apertura di “Lost On Eris” un vivo heavy metal che spacca di brutto tra un passaggio e l’altro; anche i conclusivi “A Little Bit Masochist” e “ Evolution Suicide” non lasciano mai falde nel corso del loro ascolto tra apertura compositive ben fatte e l’innata e decisa proposta del clean sempre di livello. Il disco è molto interessante nei contenuti e offre un buon risultato per la band anche se, probabilmente, andrebbe un po’ più curata la produzione che nel corso dell’ascolto dà l’impressione di ovattare e condizionare in parte la naturalezza del sound.

Track by Track
  1. Links To The Past S.V.
  2. Two Moons 75
  3. Starburst 70
  4. Abduction 70
  5. Graveyard Orbit 75
  6. Elephantiasis S.V.
  7. Smell Of Life 70
  8. The Echo Of Your Last Goodbye 70
  9. Lost On Eris 70
  10. A Little Bit Masochist 70
  11. Evolution Suicide 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 23.04.2018. Articolo letto 1654 volte.

 

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