Hadeon «Sunrise» [2017]
Recensione
A caratterizzare non poco questo “Sunrise”, disco d’esordio degli udinesi Hadeon, è indubbiamente la vena melodica oltre che l’ottimo connubio sviluppato con la sperimentazione compositiva che tra ispirazione per la maggiore da Dream Theater, Genesis, Pink Floyd ed altri. A rendere intenso e attraente il disco sin da subito, è la naturalezza del sound oltre alla buona dose di moderata ma allo stesso tempo sperimentale architettura dei brani; le sette tracce infatti non tardano a mostrare la loro vena più progressive che mai sopraffà la creatività in sé proprio grazie alla consapevolezza di lasciare spazio da un lato all’espressivo quanto sobrio clean e, dall’altro, alla vena più rock che caratterizza la propria naturalità stilistica. Il disco vede al centro di tutto la natura dell’uomo che è in sostanza il protagonista di ciascun brano per il quale la band ne riesce ben ad individuare i propri stati d’animo sino al limite della ricerca di se stessi nel tentativo di risolvere tutte le problematiche che lo affliggono quotidianamente. Ad aprire il disco ci pensa “Thoughts’n’Sparks” all’interno del quale emerge l’andatura moderata e tutta la creatività della band in chiave progressive, si stende su un andamento ritmico fortemente sperimentale; “Chaotic Picture” offre un iniziale quadro acustico tra chitarra e synth molto moderato dove un orecchiabile motivo di chitarra rende maggiormente attraente il tutto nella sua innata sperimentalità; “I Divided” e il successivo “Never Thought” rappresentano forse i passi più significativi del lavoro proprio per tutti gli elementi che si illustravano precedentemente in riferimento sia alla naturalezza del sound che del prog più sperimentale, emergente nel secondo brano, da elementi addirittura di matrice più etnico tribale; il richiamo più sperimentale derivante dalla natura ’70 emerge forse di più in “Lightnine”, forse a voler un po’ richiamare gli strepitosi Pink Floyd, facendoli rivivere in un assetto inebriato con la massima creatività; a rendere più spumeggiante il tutto ci pensa “Hopeless Dance”, il brano forse maggiormente aggressivo tra riff, ritmiche e progressive pronto ad introdurci nei dieci minuti abbondanti del conclusivo “Sunrise”, quasi più una ballad in chiave acustico moderata che nel corso del suo evolversi rivela ancora una volta la buona indole rock progressive con cui gli Hadeon rendono giustizia sulle proprie indiscusse capacità che, meritevoli o meno a seconda dei gusti, fanno di questo esordio comunque un buon prodotto.
Track by Track
- Thoughts’n’Sparks 75
- Chaotic Picture 75
- I Divided 80
- Never Thought 80
- Lightnine 75
- Hopeless Dance 70
- Sunrise 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 25.04.2018. Articolo letto 1021 volte.
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