Stage of Reality «Stage Of Reality» [2017]

Stage Of Reality «Stage Of Reality» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.04.2018

 

Visualizzazioni:
1819

 

Band:
Stage of Reality
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Titolo:
Stage Of Reality

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Damiano Borgi :: Vocals
andrea neri :: Guitars
bernardo nardini :: Guitars
marco polizzi :: Bass guitars
daniele michelacci :: Drums

 

Genere:
Hard Rock / Alternative / Prog

 

Durata:
52' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.10.2017

 

Etichetta:
Rock Avenue Records U.S.A.
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
PR Lodge Music Promotion
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Recensione

Caso particolare questo secondo album degli Stage of Reality, una band capitanata da Andrea Neri (ex Blaze Bayley), che con questo secondo disco autointitolato ci propone un mix tra prog e rock/metal che però tocca diversi ulteriori generi musicali, come il nu metal, un certo rock leggero e anche un po’ di pop, per via dell’orecchiabilità della proposta musicale, mai troppo aggressiva o potente. Un connubio dunque con molti ingredienti, difficile da cucinare bene, ma gli SoR se la cavano abbastanza. Sì perché “Stage of Reality” non fa gridare al miracolo visto che a volte suona poco originale nei riffs e certe volte le influenze (come quella del nu metal su tutte) suonano un po’ messe a forza, con la partecipazione di Blaze Bayley in “Warlord” invero superflua e poco speciale, ma lo salvano un bel gusto per gli arrangiamenti, specialmente a livello di chitarra solista, e una certa compattezza generale che rendono il disco godibile. Forse un po’ troppo pensato e poco istintivo, ma godibile nondimeno.
Per questo motivo il sound degli SoR va un po’ assimilato e capito, ma una volta fatto potreste notare il buon lavoro solista di “Think Twice”, la maggiore brillantezza di “Not in vain”, o la perfettamente studiata “Wake up”, che parte da un inizio crossover e che evolve in un ritornello cantabile e melodico, passando per la “Dream Theater-oriented” “Legitimate Rage” e per “Dignity”, il brano forse più riuscito del lotto in quanto collega al meglio le proprie influenze. Non è tuttavia sempre un bel sentire, e a volte si nota come l’equilibrismo compositivo degli SoR a volte va troppo sul sicuro, come in “Never”, un brano che dovrebbe essere easy listening, ma che finisce per essere un po’ insipido, o una non molto riuscita “Warlord”, o una “Bad Religion” più mossa e rockeggiante, ma anche avulsa dal contesto generale dell’album.
Insomma: c’è un po’ di confusione del sound, la ritmica va un po’ sul sicuro, e certi equilibri delle influenze non sono granché definiti, ma il mood dei brani più riusciti compensa bene questi aspetti negativi, tenendo conto anche del fatto che l’obiettivo sonoro di questi ragazzi non è facile da far funzionare alla perfezione. Solo l’eccessiva artificiosità del sound rimane un po’, e per questo il secondo disco degli Stage of Reality non va consigliato a chi cerca una scarica di adrenalina, ma a chi cerca un disco tra le suddette influenze, e che preferisce un approccio musicale più ragionato e da analizzare a uno più diretto e potente.

Track by Track
  1. Spectral drum down 65
  2. Think twice 75
  3. Warlord 60
  4. Not in vain 75
  5. Don't touch the children 70
  6. Back to Black (Amy Winehouse Cover) S.V.
  7. Wake up 70
  8. Legitimate rage 70
  9. Never 65
  10. Bad religion 70
  11. Dignity 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.04.2018. Articolo letto 1819 volte.

 

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