Eversin «Armageddon Genesi» [2018]

Eversin ĞArmageddon Genesiğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
20.05.2018

 

Visualizzazioni:
3889

 

Band:
Eversin
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Titolo:
Armageddon Genesi

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Angelo Ferrante- Vocals;
- Giangabriele Lo Pilato - Guitars;
- Ignazio Nicastro - Bass & Backing Vocals;
- Danilo Ficicchia - Drums;

 

Genere:
Post Thrash Metal

 

Durata:
44' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.06.2018

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Che gli Eversin spaccassero e di brutto lo sapevamo già ma sinceramente non sino fino a questo livello. Il quarto lavoro in casa degli agrigentini Eversin è un concentrato di post thrash metal di quelli che non se ne sentono tutti i giorni. Rispetto all’ultimo lavoro indubbiamente ciò che emerge sin da subito è un sound particolarmente ruvido e più grezzo disposto di tanto in tanto anche su andature miste tra stop’n’go maggiorate da immancabili groove. Numerose sono state le band che nel corso della propria carriera musicale hanno sempre avuto il proprio “particolare” disco, più o meno apprezzato dalla critica, a cominciare dai Kreator, Slayer, Pantera e via dicendo; senza in ogni caso andare troppo oltre gli schemi e rimanendo nell’ambito della nostra nazione, questa volta potremmo dire che il predetto effetto lo hanno materializzato gli Eversin con questo “Armageddon Genesi”, un disco che ascolto dopo ascolto offre un quadro compositivo decisamente particolare, quasi inaspettato, all’interno del quale trovi ciò che non ti aspetti ma che allo stesso tempo ti travolge. Nel disco non mancano parti più melodiche, mai prevalenti però sull’indiscussa potenza del sound; in alcuni tratti, e tornando a quanto prima affermato, volendo azzardare un paragone, si ha la sensazione di ascoltare una sorta di derivata degli Slayer al tempo di Diabolus, ma complessivamente il gusto della band questa volta pare dirottato ad andare oltre a tutto quello sin ora realizzato con le proprie precedenti uscite. La portata dei riff, al pari dei colpi inflitti dalla batteria, paiono di volta in volta delle vere e proprie pugnalate che non lasciano tregua; da ciò ne deriva che le furiose, quanto classiche accelerate thrash, sembrano lasciate più da parte per dare maggiore spazio alla strepitosa violenza del lavoro sotto quello che sia è l’aspetto ritmico che quello degli immancabili dettagli emergenti tra un passaggio e l’altro. Non è sinceramente semplice dire se un brano sia migliore dell’altro essendo la portata del disco di ingente livello; brani come la dinamitica “Legions” e la successiva “Journada del Muerto”, vanno solamente ascoltate, ma non solo; il contesto di qualche passaggio appena più melodico lo si assapora su “Havoc Supreme” ma anche su “Where The Angels Die” e sul conclusivo “To The Gates Of Abyss” dove forse al meglio si comprende ed interpreta il senso del lavoro e dello stile più violento e furioso che questa band non aveva mai raggiunto sinora. Anche dall’artcover in sostanza il messaggio della band appare più che evidente con l’apparente incrinatura di un vetro diretta a rappresentare, metaforicamente, un vera e propria rottura degli schemi. Un disco da avere e da gustare ininterrottamente.

Track by Track
  1. A Dying God Walks the Earth S.V.
  2. Legions 80
  3. Jornata del Muerto 80
  4. Soulgrinder 80
  5. Havoc Supreme 80
  6. Where Angels Die 80
  7. Seven Heads 80
  8. Armageddon Genesi 80
  9. To The Gates Of The Abyss 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 20.05.2018. Articolo letto 3889 volte.

 

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