Ancient Oak Consort «Hate War Love» [2018]

Ancient Oak Consort «Hate War Love» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
04.06.2018

 

Visualizzazioni:
1632

 

Band:
Ancient Oak Consort
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Titolo:
Hate War Love

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Vaccarella – Guitars
Giulia Stefani – Voice
Stefano Ruscica – Drums

Guests:
Roberto Tiranti (Labyrinth) – Voice
Mathias Blad (Falconer) – Voice
Francesco “ Frank” Marino (Union Radio – J. Macaluso band) – Voice
Cosimo Tranchino – Bass
Dario Giannì – Bass
Filippo Di Pietro – Bass
Alexandra Butnaru

 

Genere:
Rock / Progressive Metal

 

Durata:
57' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.05.2018

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Gli Ancient Oak Consort (AOC) sono attivi dal lontano 1995 grazie alla mente di Andrea Vaccarella (compositore e chitarra) e alla voglia di fare una musica diversa, intensa e molto riflessiva. Avvalendosi quindi delle proprie aspirazioni e della preziosa collaborazione con Giulia Stefani (voce) e Stefano Ruscica (batteria), il progetto ha preso vita e si è arricchito di influenze, idee e altre persona che hanno supportato il tutto. Hate War Love è, in realtà, solo il terzo album, ma risulta essere abbastanza ricco nella tematica e nel contesto in cui è inserito: la Sicilia della seconda guerra mondiale, l'estate 1943. La guerra è il punto centrale del racconto dal quale partiamo il nostro viaggio nella comprensione del termine distruzione, non solo intesa fisicamente, ma anche e soprattutto moralmente ed emotivamente. Alla fine solo l'amore può risolvere il caos generato da un'azione vile come la guerra, o almeno così vogliamo credere e sperare. Un tema su cui soffermarsi e un panorama che non vorremmo mai vedere, ma che attraverso la musica degli AOC non possiamo evitare. Ecco quindi cosa serba Hate War Love nella sua quasi ora di ascolto.

Si inizia con Walking, intro di due minuti piano/voce; passiamo subito a Eternal Clash con il suo suono old school e una batteria semplice, niente male il successivo arpeggio con la presenza di una voce quasi arabeggiante.

Love Theme (piano) è uno stacco di quaranta secondi con una melodia dolce al piano; By the Sea è decisamente particolare, un pò dark e soffusa, ben fatto il gioco di voci che sa alternare tra delicato e rabbia senza alcuna fatica apparente; Diario di bordo rappresenta un altro intermezzo violino/viola/violoncello e chitarra che risulta essere piacevole.

The Heaven's Lie ha un sottofondo quasi spagnoleggiante che evolve e si alterna a un rock più crudo, un pò malinconica, molto incentrata sull'interpretazione vocale che si destreggia su continui cambi di tempo.

Sweetly è nuovamente un intermezzo di meno di un minuto con chitarra e voce, una sorta di ninna nanna.

Men fighting for men è piuttosto singolare con alcuni cambi di tempo, la più simile a una storia narrata con momenti di maggiore o minore tensione. Dopo l'abituale intermezzo, Love Theme (Dialogue), incontriamo la soave Barcarola: un pezzo molto intimo voce e chitarra, apprezzabile nel suo complesso.

The Race spezza la calma con un sound accattivante che si costruisce e definisce soprattutto grazie alla versatilità vocale di Giulia, la quale non perde colpi nel crescere e decrescere ballerino di questa traccia articolata.

Will you remember me è un altro breve momento di calma che apre le porte a The Letter, riflessiva e pacata, si esprime con un cantato calibrato e una melodia dolce. Sick Dream contiene sprazzi rock e un ritornello interessante; Epilogue è uno dei brani migliori, sia per cantato sia per quanto concerne la melodia catchy, ma non banale. I trenta secondi di Love Theme (guitar) ci avvicinano alla conclusione di questo lavoro, accostandoci a Ninna Nanna: altro brano nel quale risulta abbastanza efficace l'intreccio tra chitarra e voce, maturo e coerente con il resto del materiale.

Hate War Love non è un disco facile, nel senso che la sua durata e lo stile adottato non lo rendono un prodotto da ascoltare a cuor leggero. Ho notato molta tecnica e bravura dai tre componenti, le canzoni sono per lo più complesse e vanno molto interpretate: per comprendere il senso di tutto, bisogna concentrarsi e capire le parole senza tralasciare nulla. Se non si è degli attenti ascoltatori, c'è il rischio di annoiarsi, di banalizzare un'opera con una tematica profonda. Non sono una patita del genere, ma credo che gli AOC hanno un'eleganza innata che potrebbe essere apprezzata maggiormente dal vivo, molto più che in studio.

Comunque sia, lo consiglio a chi ama le colonne sonore e chi cerca musica impegnativa, non necessariamente complicata.

Track by Track
  1. Walking S.V.
  2. Eternal clash 70
  3. Love theme (piano) 70
  4. By the sea 70
  5. Diario di bordo 70
  6. The Heaven's lie 70
  7. Sweetly 70
  8. Men fighting for men 70
  9. Love theme (dialogue) 70
  10. Barcarola 70
  11. The Race 70
  12. Will you remember me 70
  13. The letter 70
  14. Sick dream 70
  15. Epilogue 70
  16. Love Theme (guitar) 70
  17. Ninna nanna 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di reira pubblicata il 04.06.2018. Articolo letto 1632 volte.

 

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