Mesarthim «The Density Parameter» [2018]
Recensione
Gli australiani Mesarthim non tardano neanche questa volta le aspettative di tutti coloro che li avevano imparati a conoscere nei già precedenti due full lenght con altrettanti annessi Ep. Il duo propone oggi in questo “The Density Parameter” l’ormai caratteristico scenario black metal atmosferico all’interno del quale incentra il tutto, anche data la durata di alcuni brani che sfiora gli oltre dieci minuti di ascolto, su lunghe scie strumentali che rappresentano in sostanza, grazie all’utilizzo di un synth suonato in maniera esemplare e il buon lavoro della chitarra in tipico assetto ronzante, degli scenari particolarmente affabili, ricchi di passaggi molto toccanti e ipnotici. Lo scream che di tanto in tanto appare è acerbo rude e cattivo, anch’esso nell’oramai modalità già rappresentataci. Gli effetti di tanto in tanto ricadono anche sull’utilizzo di un organo maestoso che richiama alla memoria un Mortiis metà anni ’90 ma allo stesso tempo quanto di moderno ed innovato ci possa essere come nel caso di “Collapse”; i dieci minuti di apertura di “Omega”, si incentrano in passaggi quasi tridimensionali capaci di trascinare con melodie oscure ma anche determinate l’ascoltatore in quanto di più inverosimile esista; anche in “ Trasparency” compaiono contesti quasi inaspettati che scatenano da un lato il potente scream e dall’altro un sound atmosferico estremamente toccante nei contenuti quasi a sfiorare addirittura per l’impiego del synth un assetto maggiormente propeso sul pop; “74%” genera con il suono del synth uno scenario di solitudine da un risveglio su uno spazio e in un ambiente praticamente ignoto e delirante; “Recombination” offre invero un particolare quanto ossessivo gioco di note con la tastiera senza mai perdere il di mira il vero spirito del disco incentrato solo sull’essenza del black che si protrae anche per la conclusiva “Fragmenting” che non perde mai quella miscela esplosiva che oramai fa parte del DNA di questa band. Un disco profondo, suonato con un criterio che richiama inevitabilmente i flussi della scena di un tempo ma che ben si contestualizza con l’attuale modernità del genere.
Track by Track
- Omega 80
- Collapse 75
- Trasparency 75
- 74 85
- Recombination 80
- Fragmenting 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine pubblicata il 07.07.2018. Articolo letto 1574 volte.
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