Recensione

Cinque brani danno vita a questo split album tra Nomura e Nulla Plus, due band dedite a generi che spaziano dal Black Metal all’hardcore, punk e quant’altro. Ad aprire i lavori sono i Nomura con il loro black metal piuttosto intenso che non tarda a ricordarci Darkthrone, Negazione Oathbreaker, Wretched, Cripple Bastards; sin dal primo brano infatti “Salice I”, diviso in due capitoli, si percepisce l’indole della band con il suo potente scream che divide la prima parte del brano tra passaggi più o meno moderati ricchi di malvagità e immancabile oscurità; quanto alla seconda “Salice II”, l’apertura si incentra su una lunga parte in apertura assente di distorti e ritmiche ma fatta di note che vanno poi a cedere il passo ad un’altra andatura moderata ma particolarmente concentrata tra sulla sezione ritmica della chitarra e dall’immancabile, delirante scream. E’ poi la volta dei Nulla Plus con la prima pista “Piangersi addosso”, un genere che racchiude a sé anche hardcore e punk ma che rileva sezioni e improvvisi squarci acustici alternati a sfuriate in puro black metal; l’ascolto prosegue poi con “F.A.O. Fame a Oltranza” un brano dalle attitudini hardcore aggressive e grintose, un po’ però penalizzato da una produzione non eccelsa che ne va a ridurre la portata; lo split termina con “Quelli che…” dove nuovamente emerge il personale stile della band con i generi inizialmente citati. Lo split purtroppo ha un numero di tracce indicativamente sin troppo basso per poter esprimere un giudizio obiettivo, tra l’altro in parte penalizzato per una produzione che avrebbe diverse cose da ritoccare.

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