Recensione

Il secondo sforzo discografico degli Assal, che dovrebbe essere una one man band heavy/epic metal, consiste in un Ep di 24 minuti e mezzo, e che purtroppo oltre una certa sufficienza d’incoraggiamento non va.
Nel caso di “Wings of Terror”, infatti, si può parlare abbastanza di uno spreco di potenziale, visto che il nostro Bergamasco Alessandro Villa è comunque un buon chitarrista e tecnicamente preparato, capace di buoni assoli e a volte anche di arrangiamenti originali, ma purtroppo anche di riffs a volte davvero banali e nella media, come nella title track o specialmente nell’ultima canzone, che davvero non aveva bisogno di essere lunga 11 minuti. Altre volte, invece come in “D.B.R.”, purtroppo un bel riff e un grande attacco vengono sprecati in due minuti di intermezzo strumentale, che invece poteva essere un magnifico brano. E tutto questo contando anche la vera nota dolente dell’Ep: il cantato. Non qualcosa di brutto o di fatto male, ma che è davvero anonimo, e che perlopiù non esce dalla linea melodica già segnata dalla chitarra.
In conclusione: sembra un tritume, ma in realtà “Wings of terror” è discreto e onesto come sforzo, ma è anche qualcosa che è apprezzabile in sé, ma che comunque non è assolutamente competitivo se paragonato a molti altri gruppi italiani, undeground e non, che si cimentano in questo genere musicale. Sufficienza d’incoraggiamento.

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