Walkyrya «The Invisible Guest» [2018]

Walkyrya «The Invisible Guest» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.07.2018

 

Visualizzazioni:
1660

 

Band:
Walkyrya
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Titolo:
The Invisible Guest

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Vince Santopietro :: vocals;
- Federico Caggiano :: Guitar, chorus;
- Arcangelo Larocca :: Bass;
- Tiziano Casale :: Drums;

 

Genere:
Thrash / Heavy Metal

 

Durata:
36' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Preceduto da un paio di demo, vede oggi la luce questo “The Invisible Guest” ad opera dei lucani Walkyrya, un disco misto tra thrash e heavy metal realizzato su otto brani dalle sonorità compatte e con un cantato più di pertinenza death che altro tenuto conto del corposo growl che va a contraddistinguerlo. La band offre andature standardizzate avallate oltretutto da un discreto concept di riff che vanno a caratterizzare i singoli brani dando un po’ l’idea di quelli che erano i Testament nei primi anni ’90; l’esito del lavoro appare sostanzialmente discreto nella proposta caratterizzandosi in sostanza per robuste ritmiche il cui effetto in definitiva, pur non rappresentando nulla di innovativo, non dispiacciono all’ascolto. I brani si diversificano l’uno con l’altro assumendo talvolta connotati più diretti rispetto ad altri appena monotoni in alcuni passaggi. Il risultato in ogni caso rende il tutto complessivamente apprezzabile. E proprio a cominciare dai primissimi brani tra cui “Black Hills”, “Open Grave” e “All The Time”, la band tende ad esprimere al meglio il proprio potenziale dando impulso ad intense andature, senza troppo espedienti e compromessi; la successiva “Drive Hungry” rappresenta un buon potenziale per la band anche se in alcuni punti, stante la massiccia espressività resta strutturalmente forse un po’ troppo statica; l’acustico in apertura con tanto di clean quasi soffuso, danno impulso a “Evil Clown” altro brano che non tarda troppo a ricordarci influenze già predette con il plus dei Running Wild. Quanto alle successive “Venom Tears” e “Out Of Brain” la prima appare sempre dinamica e melodica ma nuovamente non troppo fantasiosa e la seconda maggiormente protesa a offrire un buon spunto per apprezzare al meglio questa band. Conclude il platter “March Or Die” un brano la cui modalità esecutiva offre spunti compositivi quasi inediti decretanti un risultato decisamente più che buono. Il disco nel complesso è ben fatto ed anche se non fa gridare al miracolo sul fronte personalità, va bene anche così.

Track by Track
  1. Black Hills 75
  2. Open Grave 70
  3. All The Time 70
  4. Drive Angry 70
  5. Evil Clown 65
  6. Venom Tears 70
  7. Out Of Brain 70
  8. March Or Die 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 25.07.2018. Articolo letto 1660 volte.

 

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