Brain Distillers Corporation «Medicine Show» [2018]
Recensione
Centro secco per i milanesi Brain Distillers Corporation, fautori di un alternative grunge rock non molto originale e decisamente influenzato da Soundgarden e Alice in Chains (questi ultimi più nella parte centrale dell’album, dove tra l’altro appare una cover buona ma forse prevedibile di “Man in the box”).
Appena infatti parte la title track iniziale, si sente che il tono di voce del cantante Marco si rifà parecchio ai Soundgarden, così come tutto il brano, se si eccettuano lievi sfumature metal. Certo, il brano ti ricorda un po’ la nota “Rusty Cage” per il tiro, ma tendi a non farci troppo caso e continui ad ascoltare il disco, finché arrivi a pensare che sì: il disco non è molto originale, ma te ne sbatti alla grande. I BDC non sono dei cloni: sono dei ragazzi che con le loro influenze ci palleggiano alla grande, proponendo dei brani ispirati, coinvolgenti e soprattutto molto carichi d’entusiasmo, arricchiti da una voce sempre a tiro per potenza, nonché dall’altro strumento mattatore dell’album: la chitarra solista. Gli altri strumenti preparano un ragguardevole tessuto musicale, e i componenti succitati si esaltano alla grande, caricando i brani di adrenalina e genuinità. È per questo che “Reaction” e “In the land of colours” ti colpiscono, ma è in casi come la positiva conclusione di “The storm” che i BDC danno il massimo, così come nella successiva “Convince me” o in “Nezara Viridula”. Qualche volta ci sono variazioni a questo stile compositivo, come influenze stoner che appaiono qua e là, o venature blues in brani come “The brains in the van” che non modificano più di tanto il soundscape dell’album, ma che comunque gli donano un importante plusvalore.
Finisci l’ascolto dell’album con la più chitarrosa “Syriana”, e ti rimane un bel sorriso stampato in faccia, perché i Brain Distillers Corporation ci sanno fare. Questi ragazzi non sono solo una band che propone un fedele e apprezzabile “Back to the roots” che tanto ci piace anche se è poco personale: è una band che fa la stessa cosa, ma che nei brani ci mette più idee, si sbizzarrisce di più a livello compositivo e lo fa senza mai arretrare, e per questo rimani strabiliato anche se non sei un fan sfegatato del genere. “Medicine show” è un disco da avere per i fan del suddetto genere musicale, ma personalmente anche molto consigliato all’acquisto per chi ne è solo simpatizzante. Wow!
Track by Track
- Medicine Show 75
- Reaction 80
- In the land of colours 80
- The storm 85
- Convince me 85
- The brains in the van 75
- Man in the box (Alice in chains cover) S.V.
- Nezara viridula 80
- A time for silence 85
- What is real for you 85
- Syriana 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl pubblicata il 11.08.2018. Articolo letto 1641 volte.
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