Davide Scognamiglio «Megalodon» [2018]

Davide Scognamiglio «Megalodon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.08.2018

 

Visualizzazioni:
664

 

Band:
Davide Scognamiglio
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Titolo:
Megalodon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Scognamiglio :: Guitars, Bass, midi drums programming
Valerio Fatalò :: Mixing and Mastering

 

Genere:
Alternative Metal

 

Durata:
18' 37"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Side project solista per Davide Scognamiglio, già chitarrista degli Aftermath, e che qui ci propone un Ep di durata abbastanza breve e che consiste in circa 18 minuti e mezzo splittati in quattro canzoni più intro strumentali di ciò che possiamo definire una musica a metà tra il metal, il rock e anche certo metal più moderno per via di breakdowns più corposi, che rafforzano il tutto e lo rendono meno incentrato sulla tecnica.
In generale, “Megalodon” è abbastanza riuscito in questo ambito, ovvero quello di essere uno sfogo musicale che collega diversi generi senza suonare autoreferenziale, ma possiede anche alcuni margini di miglioramento piuttosto evidenti che rivelano, all’ascolto, un disco un po’ meno professionale e rifinito di ciò che poteva essere, con il risultato che ne risente un po’. Ne sia un esempio “Heavy rain”, di sicuro di buon effetto e globalmente ben riuscita, ma che finisce decisamente troppo presto e quando con quelle idee si poteva benissimo fare una canzone più lunga, problema che ricorre anche in un altro paio di episodi in quest’album. Il che è un peccato, perché comunque i brani manifestano una inaspettata cangianza che testimoniano un songwriting completo e personalizzato, come “Docking Bay” o la title track.
Insomma: in questo Ep Davide Scognamiglio dimostra senz’altro di avere potenziale, ma non lo sfrutta appieno come si può. Consideriamo questo disco per ciò che è: un side project temporaneo, che non può e forse neanche vuole spaccare il mondo, ma che fa quel poco che ci serve, ovvero darci una serie di emozioni e di testimonianza del suo potenziale e capacità.

Track by Track
  1. Comfort Zone - Intro S.V.
  2. Heavy rain 65
  3. Docking bay 70
  4. Megalodon 70
  5. Anchor 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 12.08.2018. Articolo letto 664 volte.

 

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