My Lonely Sea «The Lost Scraps» [2018]

My Lonely Sea «The Lost Scraps» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
18.08.2018

 

Visualizzazioni:
1045

 

Band:
My Lonely Sea
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Titolo:
The Lost Scraps

 

Nazione:
Russia

 

Formazione:
Alexey Sirotkin :: Drums;
Nikita Fotin :: Guitars;
Alexey Zhilinsky :: Vocal, Bass;

 

Genere:
Post Metal / Post Black Metal

 

Durata:
38' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo l’uscita di un Ep sempre nel corrente anno, la band russa dei My Lonely Sea propone oggi il proprio primo full lenght “The Lost Scrap” all’interno del quale cinque brani cercano di dare impulso ad un post black metal melodico e dai tratti essenzialmente malinconici. La coerenza strutturale delle tracce offre un ascolto in definitiva particolarmente incentrato sulla desolazione e su scenari oscuri di tanto in tanto interessati da sfuriate o ritmiche accelerate all’ennesima potenza; alcuni degli arpeggi che caratterizzano i brani evidenziano un particolare attaccamento della band al proprio luogo di provenienza ovvero il gelido cuore della Siberia, la cui glaciale temperatura sembra ricadere nelle tristi note che si susseguono tra un ascolto e l’altro. Presenti anche alcune parti in scream che mai tendono a prevalere sulla strumentalità delle tracce, quasi a voler rimanere soffuse, per non alterare troppo il clima oscuro che va ad innescarsi continuamente. Con “The Time Has Come” , la band inizia a trasportare ed incantare l’ascoltatore tra una voce soffusa e le malinconiche note di una chitarra dai sottofondi appena melodici pronti a imporre una successiva crescenza di note che sfociano in una caotica sfuriata nella caratteristica forma del genere; segue poi “The Lost Scraps Pt. 1 Worst Enemy” e la sua seconda parte “The Lost Scraps Pt. 2 Frozen Inside”, due brani che tendono con le proprie malinconiche quanto oscure note ad creare un clima tenebroso ma inevitabilmente triste e desolante; l’ascolto prosegue poi con “Hope Dies Last”, brano dall’attitudine molto melodica ma su base black generata da distorti taglienti e scream terrificanti, poi addolcita da una nuova e malinconica andatura di batteria moderata e note acustiche; gli undici minuti di “This Is The War” paiono cullare con una voce nuovamente soffusa la fine gloriosa di sventurate anime che hanno per necessità ripercorso un territorio fatto di sangue e battaglie alternando nuovamente acustici malinconici con caotiche sfuriate. Il disco offre una doppia operatività della band, da un lato, risulta molto malinconico e coinvolgente e dall’altro, purtroppo poco comprensibile a cagione di sfuriate, forse anche sin troppo caotiche, che paiono voler in qualche modo risvegliare un ascoltatore quasi ipnotizzato per condurlo in un vorticoso delirio di cui si poteva anche fare a meno.

Track by Track
  1. The Time Has Come 70
  2. The Lost Scraps Pt. 1 Worst Enemy 70
  3. The Lost Scraps Pt. 2 Frozen Inside 70
  4. Hope Dies Last 65
  5. This Is The War 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 18.08.2018. Articolo letto 1045 volte.

 

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