SpellBlast «Of Gold and Guns» [2018]

Spellblast ŤOf Gold And Gunsť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.08.2018

 

Visualizzazioni:
1628

 

Band:
SpellBlast
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Titolo:
Of Gold and Guns

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Arzuffi :: Guitars
Xavier Rota :: Bass
Dest :: Vocals

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
46' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.03.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Against PR
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Recensione

Quarto album per i Bergamaschi Spellblast, che con questo “Of gold and guns” accoppiano sonorità e tinte western al loro Heavy/Power metal, riproposte in 10 brani più cover per la durata complessiva di quasi 42 minuti. Tutto sembra allettante, ma purtroppo ci sono luci ed ombre che zavorrano la riuscita di quest’album.
“Of gold and guns” in realtà comincia bene. Non pazzesco, ma il primo poker di brani, pur non brillando per varietà o originalità, mostra un andamento diretto e abbastanza potente, sulla scia di certo rock/metal classico tedesco moderno, dove inoltre i brani a volte fanno il verso al power, e altre a certo symphonic per qualche intervento di synth. Certo, a lungo andare si nota anche qualche difetto, come i suoni un po’ standard e il fatto che si comincia con uno stile e spesso si finisce con quello senza l’idea davvero vincente, ma comunque questi brani sono positivi, specialmente per il tiro da live. Purtroppo, le ombra cominciano dal quinto brano fino alla fine: la band invece di accelerare, cala il tiro e ci propone una “Sitting bull” invero non molto speciale, una “William...” e una “Crazy Horse” dove solo la voce spinge a sufficienza mentre gli strumenti svolgono un lavoro manieristico. Poi certo: c’è spazio per la più fantasiosa “Goblins in Deadwood” dove lo stile da Saloon del brano si accompagna ad un buon up tempo, ma in questo brano ci si accorge dell’errore fatto dalla band nell’album: se qui la sola espressività vocale e un buon accompagnamento possono bastare, nelle parti più metal questo non basta, e vogliamo sentire più grinta. Per contrasto, in questo brano c’è anche un up tempo più metal oriented, che è la grinta in più che volevamo sentire ma che avviene raramente. L’ultima canzone vera sposta di poco quanto detto sopra, con una certa vivacità ritmica in più, ma che purtroppo fa anche l’errore di andare piano. Conclude una cover di Bon Jovi buona ma anche un po’ ininfluente.
Questo è “Of Gold and Guns”: non male, ma un po’ canonico e poco rifinito in certi dettagli, probabilmente il frutto di una band che a causa dei continui cambi di line up fa un po’ fatica a rimanere concentrata e ha perso un po’ di precisione nei dettagli. Ciononostante, fortunatamente qualcosa di buono in questo disco c’è, e per questo lo consiglio ai fans sfegatati dell’heavy/power teutonico. Anche se, ripeto, una bella botta di adrenalina, più organicità e più rifinitura sono cose che per me dovrebbero essere aggiunte in futuro.

Track by Track
  1. Tex Willer 70
  2. Wyatt Earp 70
  3. Billy the kid 70
  4. Jesse James 70
  5. Sitting bull 60
  6. William lewis manly 60
  7. Crazy horse 60
  8. Goblins in deadwood 65
  9. William Barrett Travis 65
  10. Wanted Dead Or Alive (Bon Jovi cover) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.08.2018. Articolo letto 1628 volte.

 

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