No Class d.g. «The Curse Hidden in the Beauty» [2018]
Recensione
Oggi è la volta dei No Class e del loro "The Curse Hidden in Beauty", un EP di quattro brani che è di sicuro uno dei lavori targati Volcano migliori che mi sia mai capitato tra le mani, non perchè abbiamo di fronte mostri sacri della composizione oppure perchè è facile emergere dal suo roster, ma perchè questi ragazzi hanno saputo proporre un buon prodotto utilizzando veramente poco.
Abbiamo di fronte un progetto Hard Rock con una forte impronta groove e stoner almalgamato in maniera deliziosa al Blues. Non stiamo parlando di strutture complesse o partiture particolarmente impegnative, nè di questa grande ondata di originalità che disarma, però "suona". Il sound è piacevole e coinvolge molto, il cantato è rozzo, growl oriented seppur melodico e calza a pennello sulle ritmiche sia più aggressive tipiche dell'Heavy Metal sia su quelle Blues e , a proposito del Blues, trovo eccezionali le soluzioni di armonica a bocca. Semplice, ben suonato, coinvolgente, ottimo da portare dal vivo e per ricevere una sfrenata e divertita risposta dal pubblico.
Non c'è molto altro da dire essendo un EP di neanche quindici minuti ed essendo i brani tutti dello stesso mood, però merita in quanto è un graditissimo tuffo nel passato che i No Class hanno intelligentemente portato nel 2018. Bravi.
Track by Track
- Belaglia's Song 70
- Claustrophobic Blues 70
- I'm (not) a Dead Man 70
- I Wish I Had The Power 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Fleshrequiem pubblicata il 18.09.2018. Articolo letto 1368 volte.
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