Serocs «The Phobos/Deimos Suite» [2018]

Serocs «The Phobos/deimos Suite» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.12.2018

 

Visualizzazioni:
859

 

Band:
Serocs
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Titolo:
The Phobos/Deimos Suite

 

Nazione:
Messico / Canada / F

 

Formazione:
Laurent Bellemare :: Vocals
Antonio Freyre :: Guitars
Phil Tougas :: Guitars
Antoine Daigneault :: Bass, Baglama, Acoustic Guitars, Synths
Kevin Paradis :: Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
46' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.10.2018

 

Etichetta:
Everlasting Spew Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bisogna ammettere che se c’è una label che ha fiuto per le bands death metal, questa è la Everlasting Spew Records, che questa volta ci propone i messicani (ma trasferitisi in varie parti del mondo, credo) Serocs, che con questo “The Phobos Deimos Suite” ci consegnano una potentissima raffica di brani death metal brutali e contorti ritmicamente, dal feeling non malevolo ma comunque molto energico e distruttivo. E per distruttivo si parla di livelli tipo i Cryptopsy di “And then you’ll beg”.
Sì perché la brutalità tecnica di “Being” non lascia spazio a “se” o “ma”: i Serocs propongono un sound tecnico, ma non astratto o fine a sé stesso, e con una velocità e un dinamismo che ci fanno pensare proprio al disco nominato poc’anzi, e con il paragone che viene rafforzato dalle successive “Nihilus” e “Thanatophobia”, semmai con un tocco di Diabolic che affiora anche qua e là. E se la quarta canzone sposta le coordinate sonore su “None so vile” sempre del gruppo canadese, da qui in poi i Serocs vanno ad affinare ancora di più la personalità, aggiungendo parti in stile Vital Remains e Azarath, con rari, molto rari momenti più lineari ma non troppo, come verso la fine di “Revenants”, che tra l’altro suona anche più dissonante, o di “Nonbeing”. Conclude una incredibile canzone conclusiva, dove i Serocs si lanciano in “Deimos” in un martirio sonoro di 11 minuti, meno furibondo e serrato per forza di cose, ma invero ancora più vario e che ti lascia a bocca aperta per la sensazionale poliedricità della band. Certo, forse il brano poteva finire a 8 minuti e mezzo e per il resto si va un po’ ripetendo, ma sono dettagli e ci sta comunque bene così. Un po’ di megalomania ci sta bene e non guasta se il resto dell’album macella così tanto.
In conclusione, poco da dire: se il death metal brutale è il vostro pane quotidiano, “The Phobos Deimos Suite” dei Serocs è un disco che non potete permettervi di ignorare. Mamma mia che craniata...

Track by Track
  1. Being 80
  2. Nihilus 85
  3. Thanatophobia 85
  4. (REM)nants 80
  5. Oneirology 85
  6. Revenants 80
  7. Lethe - Intermezzo S.V.
  8. SCP-106 85
  9. Nonbeing 80
  10. Deimos 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.12.2018. Articolo letto 859 volte.

 

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