Taur-Im-Duinath «Del Flusso Eterno» [2018]

Taur-im-duinath ĞDel Flusso Eternoğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.01.2019

 

Visualizzazioni:
1604

 

Band:
Taur-Im-Duinath
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Titolo:
Del Flusso Eterno

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
F :: everything

 

Genere:
Atmospheric Black Metal

 

Durata:
48' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.11.2018

 

Etichetta:
Dusktone
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Disco di debutto per Taur-im-Duinath di F da Salerno, che con questo “Del flusso eterno” ci propone un Black Metal più canonico di quello della sua band principale, i Parodos, e globalmente anche più riuscito.
È tutta una questione di tiro per le composizioni di quest’album, infatti: “Del flusso eterno” usa riffs semplici e una drum machine abbastanza minimalista che alterna tempi veloci ad altri lenti senza niente in mezzo, e che fanno semplicemente dell’evocatività delle canzoni il loro punto di forza, per un risultato di certo non originale, ma comunque godibile e con un certo animo, nonostante il minutaggio lungo delle canzoni qui presenti (5 se si escludono intro, intermezzo e un outro un po’ irrilevante). Ed è per questo che vi troverete ad apprezzare brani come “Rinascita”, tanto minimale quanto riuscita, o la monocroma e forse pure un po’ allungata, ma efficace, “Così parlo il tuono”, anche se la palma del brano migliore va senz’altro a “Ceneri e promesse” che col suo mood maestoso ma anche ombroso riesce a colpirmi più di tutte. Detto questo, esistono anche un paio di difetti e di prolissità che minacciano un po’ la riuscita di questo disco rendendolo un po’ più di nicchia di ciò che poteva essere, come una title track e “Il mare dello spirito” che cercano di ripassare sulle vette del brano precedente in scaletta senza riuscirci e finendo per essere un po’ la stessa cosa, oppure certe lungaggini che a volte affiorano, come l’ultimo minuto e mezzo evitabile della pur buona “Rinascita”, o ancora certe soluzioni di chitarra solista prima dell’assolo in “Così parlo il tuono”, che prima di questo mi suonano un po’ sovrabbondanti e non necessarie, finendo per una qualità sonora direi migliorabile, a causa di una chitarra dal suono un po’ troppo pulito e da una drum machine eccessivamente finta e statica. Certo, ci si passa sopra, ma lo sgradevole feeling di disco “fatto in casa” e non molto rifinito a volte affiora.
In conclusione: “Del flusso eterno” è un disco invero non male, ma che soffre forse un po’ troppo del fatto di essere un side project e di non avere delle canzoni curate come si dovrebbe. Ciò non toglie che l’animo di alcuni brani e la potenza di questi rende questo disco magari non perfetto, ma comunque apprezzabile e raccomandabile all’acquisto per chi cerca un disco black metal dall’animo più selvatico.

Track by Track
  1. Symbelmyne Intro S.V.
  2. Rinascita 75
  3. Così parlò il tuono 70
  4. Del flusso eterno 65
  5. Hirilorn Intermezzo S.V.
  6. Il mare dello spirito 65
  7. Ceneri e promesse 75
  8. Mallorn Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Snarl pubblicata il 05.01.2019. Articolo letto 1604 volte.

 

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