OLIS «Olis» [2018]

Olis ŤOlisť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Fleshrequiem »

 

Recensione Pubblicata il:
16.01.2019

 

Visualizzazioni:
945

 

Band:
OLIS
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Titolo:
Olis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Pasculli
Alessio Ciocia
Arian Doci
Jimmy Dock

 

Genere:
Alternative / Post Metal

 

Durata:
23' 39"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I pugliesi Olis esordiscono con un lavoro omonimo di quattro brani con il loro "post metal".
Solitamente quando sento "post" o "alternative" mi viene sempre da mettere la mano sulla fondina, ma tralasciando questo aspetto quello che si percepisce di metal in questo EP è in effetti molto poco. Quanto meno però si discosta dagli altri progetti sledge, doom e post rock in quanto risulta forse un pò più moderno anche se la produzione rimane pari pari alle realtà musicali appena citate essendo acida da morire; è un esperimento più riflessivo, atmosferico, da viaggio mentale, forse melancolico, che si distacca in maniera decisa da quell'impronta più classica e violenta del metal più consueto. Le ritmiche infatti sono lente; è più un gioco di atmosfere da trip che danno quella sensazione di vuoto che questi ragazzi pare vogliano comunicare e lo fanno tramite riff lineari e ripetitivi, bassi plumbei e con un artwork tra i più astratti, frigidi, minimali che io abbia mai visto e secondo me, a prescindere da tutto quello che un individuo voglia esprimere, se ci si dedicava un pò di più era meglio.
Fatta eccezione per Liar, che presenta un carattere leggermente più deciso, le rimanenti canzoni sono più elaborate su arpeggi ed echi con un discreto dinamismo che è sicuramente il punto di forza dell'EP, dinamismo che però non contribuisce a spegnere completamente la possibilità di appesantire ed annoiare che è al contrario fortemente presente; aggiungeteci l'acido (di nuovo) della produzione, soprattutto quello delle chitarre, e sarà secondo me facile far provare anche un senso di fastidio all'ascoltatore.
Non mi pare di aver sentito nulla che possa far drizzare le orecchie a livello compositivo, nessuna chicca che possa destare curiosità ma più una sensazione di "preset" salvo per quel senso di modernità di cui parlavo prima che non so perchè ma mi fa pensare addirittura al nu metal.
Difficile consigliarlo senza nessun filtro però un consiglio a loro mi sento di darlo, cambiate grafico.

Track by Track
  1. Outward 60
  2. Liar 65
  3. Insoluble 65
  4. Soulmate 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 40
  • Qualità Artwork: 20
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
53

 

Recensione di Fleshrequiem pubblicata il 16.01.2019. Articolo letto 945 volte.

 

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