Brutal Cancan «Polemos» [2019]
Brutal Cancan
Titolo:
Polemos
Nazione:
Italia
Formazione:
Phil :: Vox
Elena :: Guitars, Vox
Fede :: Guitars, Vox
Fra :: Drums
Marco :: Bass
Genere:
Black / Thrash / Death Metal
Durata:
28' 40"
Formato:
EP
2019
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Detesto bocciare bands al debutto, in quanto spesso si tratta di ragazzi giovani, poco esperti e a cui servirebbero consigli più che bocciature, ma a volte è inevitabile. Specialmente quando c’è poco da sviluppare o potenziare e più che altro serve di rifare degli equilibri che ora come ora sono totalmente sballati e poco o per nulla amalgamati.
Nella fattispecie, “Polemos” dei Brutal Cancan da Milano non fanno affatto ciò che viene presentato sulla loro pagina facebook, ovvero Black/thrash/death Metal. Ci avviciniamo già di più se si considera la descrizione sulla loro biografia ufficiale (heavy metal con influenze black e death), ma anche così i risultati sono ben lungi dal funzionare. Il problema è infatti che i BC per tutto l’album hanno influenze musicali attaccate praticamente con lo scotch, dove i brani suonano fondamentalmente come un heavy/thrash non veloce con poco mordente, e su cui trovano spazio le influenze più disparate e fuori contesto, come una voce screaming, voci pulite e parti acustiche dal suono praticamente alternative come in “Spooks”, blast beats evitabili e perfino un singolo (“Give me a plot”) che suona totalmente diverso da tutti gli altri, ovvero un up tempo speed metal generico che cerca di essere Black/Thrash Metal, ma fallendo abbastanza miseramente. Non c’è nulla di male a suonare contaminati, ma il problema nasce quando si sente chiaramente che la band non ha le idee chiare su cosa vuole suonare, quando le influenze vanno a cozzare tra di loro, e quando in definitiva non si capisce se questo Ep di quasi 29 minuti va visto come Black, Heavy o che altro. A me pare più che altro una band che è più a suo agio nel fare thrash, ma anche così la troppa lentezza, la troppa melodia e il troppo essere soft rendono “Polemos” non funzionante neanche da questo punto di vista, anche se è il genere che viene relativamente più naturale suonare per questi ragazzi.
Insomma: per me è meglio fare punto e da capo. “Polemos” è un disco assolutamente troppo acerbo, che rispecchia una band davvero incerta, molto indecisa sulla musica che vuole fare e ancora lontana dalla forma ottimale sotto tanti punti di vista, tra cui le influenze anomale. Errori di gioventù?
Track by Track
- Resilience 50
- Surrounded by mist 55
- Give me a plot 55
- Spooks 50
- Crave 50
- Polemos 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 45
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
53Recensione di Snarl pubblicata il 26.01.2019. Articolo letto 1085 volte.
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