Dimitry «The Silent Watcher» [2018]
Recensione
Demetrio Scopelliti in arte "Dimitry", un nome una garanzia e visto il suo curriculum musicale e il suo apporto alla causa Metal non potrebbe essere diversamente. Dopo alcuni anni trascorsi con la formazione degli Arcadia (5 album e 20 anni di tour con gruppi importanti come Six Feet Under, Mnemic, Illdisposed, Trivium, Obituary, Henry rollins, apertura per Iron Maiden, Megadeth, Mastodon e molti altri), decide di intraprendere la strada solista con il suo primo album Evolution nel 2008, "Codex Magika" nel 2012 e l'album "The Art of Complications" nel 2016, per poi sfornare questa sua ultima fatica "The Silent Watcher".
Un album di otto tracce più due bonus track catalogabile tra le file di un Progressive Metalcore ispirato da nomi della scena musica di tutto rispetto nel campo progressive (Steve Vai, Joe Satriani, Plini, David Maxim Micic) e in quello metal (Meshuggah, Devin Townsend, Dream Theater etc.).
Quarantasette minuti circa di musica strumentale che mette sicuramente a dura prova l'ascolto, caratteristica che non troverà riscontro negli amanti del genere. Una linea decisa aggressiva, che fà subito capire di che pasta è fatto "Dimitry", con la sua tecnica riesce a tirare fuori dal cilindro, anzi dalla sua chitarra, riff e atmosfere piacevolmente graffianti, con la particolarità di creare un percorso dinamico, grazie al giusto apporto di suoni melodici che alleggeriscono la pillola "Ocean 51", "Observing The Thincker" e "The Silent Watcher" per citarne alcune oppure se preferite synth e tappeti di tastiera sulla bella e suggestiva “Ain't The Slipper" o "The Mirror". Ovviamente la linea principale rimane quella progressive metal con gli assoli vorticosi che caratterizzano l'album con i brani "Innerself", "Time", "M-Psychosis", che si vanno a fondere a regola d'arte con una sezione ritmica potente e possente ora semplice e diretta ora più articolata ma sempre con il merito di apportare il giusto valore all'album.
"The Silent Watcher" è un album bello, corposo, dove è racchiusa l'essenza di un Metal fatto con le palle, e vi garantisco che anche se è strumentale vi porterà alla fine del viaggio felici e contenti di poter ricominciare l'ascolto.
Track by Track
- Aint The Slipper 65
- Innerself 70
- Time 70
- M-Psychosis 70
- Observing The Thinker 65
- The Silent Watcher 65
- Transmutations 70
- The Mirror 65
- Ocean 51 70
- Garden Of Delights 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Led pubblicata il 02.02.2019. Articolo letto 1458 volte.
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