Gorgon «Elegy» [2019]

Gorgon «Elegy» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
13.02.2019

 

Visualizzazioni:
902

 

Band:
Gorgon
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Gorgon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Gorgon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Gorgon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Gorgon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Gorgon

 

Titolo:
Elegy

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
- Paul Thureax : Vocals, Guitar
- Aurel Hamoniaux :: Bass
- Charles Phily :: Drums

 

Genere:
Symphonic Mystical Death Metal

 

Durata:
43' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.01.2019

 

Etichetta:
Dusktone
[MetalWave] Invia una email a Dusktone [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Dusktone

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I francesi Gorgon rilasciano questo otto tracce “Elegy” rendendone il contenuto come forma di tributo alle donne; il disco in sostanza rappresenta quella linea di confine tra vita e morte, tra uomini e donne, Alpha e Omega. Ognuna delle otto tracce realizzate, segna in sostanza una specifica storia che simboleggia la donna al centro di tutto, da Eva a Pandora, da Hecate sino alla Vergine Maria. Musicalmente il lavoro, supportato in ogni brano da corali femminili, si struttura su una veloce ritmica mista tra death e black metal, con contenuti prevalentemente sinfonici, ricchi di influenze mediorientali e con numerosi passaggi melodici che rendono il tutto ancor più appetibile ascolto dopo ascolto. Dietro al potente growl, le guests di Safa Haraghi, Felipe Munoz e Jussi Kulomaa apportano un vero e proprio omaggio corale al gentil sesso. Al di là di tutto, ciò che in ogni caso merita evidenziarsi è la tipologia di musica che si sostanzia come sopra anticipato, tra un compatto dinamico ma anche estremo death black metal sino a passaggi di sottofondo di matrice quasi classica. L’atmosfera che si respira in sostanza, è una via di mezzo tra il demoniaco e l’angelico che evidenziano non poco le sfaccettature diametralmente opposte già accennate. Il disco si lascia apprezzare in ogni sua situazione, dalla più estrema alla più pacata, lasciando ben evidenziare l’estro del trio parigino sotto il profilo sia compositivo che espressivo; il richiamo alle influenze mediorientali, da sempre richiamate nei dischi precedenti, sembra oggi maggiormente rimarcato al punto da farne quasi un fondamentale perno su cui ruotano tutte le melodie e che, a parere di scrive, non fa altro che rendere maggiormente accattivante i contenuti. I brani, anche se potrebbero su qualche passaggio apparire un po’ similari, in realtà nascondono al proprio interno una particolare quanto avvincente melodia resa ancor più speciale dall’apporto guest femminile. Il disco è particolarmente intenso sia nei contenuti che nelle ritmiche e in definitiva ci propone un ascolto tutt’altro che da sottovalutare.

Track by Track
  1. Origins 80
  2. Under a Bleeding Moon 80
  3. Nemesis 75
  4. The Plagues 70
  5. Into The Abyss 80
  6. Ishassara 70
  7. Of Divinity and Flesh 75
  8. Elegy 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 13.02.2019. Articolo letto 902 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.