Svartelder «Pits» [2019]
Recensione
Strano e contorto, quasi sfuggente ma affascinante il secondo album dei norvegesi da vicino Bergen Svartelder, edito dalla Dusktone nostrana.
“Pits” è infatti un album criptico, che poggia molto sulla chitarra di Maletoth, il quale marchia a fuoco l’album utilizzando per tutto il tempo un riffing che nelle parti lente suona particolarmente grigio e rabbioso tramite bicordi disarmonici o arpeggi, mentre in quelle veloci utilizza uno stile che più volte va a lambire alcune cose death metal; a questo strumento va aggiunta una tastiera che incredibilmente riesce a sostenere alla grande la fantasia chitarristica, aggiungendo parti a volte sinfoniche degne di questo nome e riuscite, ed altre volte moods più tragici che si sposano con le atmosfere grigie su cui gli Svartelder insistono. Si sarà capito dunque che l’album è abbastanza un caleidoscopio umorale in queste 7 canzoni, che riesce a suonare possente e torvo ma non per questo monodirezionale, finendo nel notevole traguardo di coniugare diverse tipi di Black Metal in una maniera ineccepibile, che citano spesso i lavori dei Mayhem con Blasphemer alla chitarra, specialmente in brani come il secondo e il quarto, passando per moods più aperti e che virano verso un feeling più metal moderno, più o meno sulla falsariga di ciò che i Dimmu Borgir cercavano di fare (senza troppo riuscirci) a metà carriera.
Insomma: “Pits” non è uno slancio adrenalinico, ma è un album Black Metal che ti stupisce per la personalità dimostrata e la padronanza dei propri strumenti nonché per la poliedricità del sound. Se proprio dovessi trovare un difetto, direi che a volte gli Svartelder tendono leggermente a strafare all’inizio dell’album, cercando ulteriori influenze nel loro sound (chitarre sdoppiate o il riffing un po’ troppo spezzettato nella terza canzone) che suonano un po’ anomale e non rese alla grande come il resto delle influenze, ma si tratta di piccole spigolosità di sound che comunque non infieriscono più di tanto sulla valutazione conclusiva dell’album. Se cercate un disco Black Metal dal sound personale e che non disdegna alcune puntate su un sound più moderno, “Pits” degli Svartelder fa per voi.
Track by Track
- Part I 75
- Part II 80
- Part III 70
- Part IV 75
- Part V 75
- Part VI 80
- Part VII 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
76Recensione di Snarl pubblicata il 28.02.2019. Articolo letto 1145 volte.
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