Red Riot «Seek! Kill! Burn!» [2018]

Red Riot «Seek! Kill! Burn!» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.03.2019

 

Visualizzazioni:
1703

 

Band:
Red Riot
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Titolo:
Seek! Kill! Burn!

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alpha ReD :: Vocals
Max Power :: Guitar
J.J. Riot :: Guitar
Lexy Riot :: Bass Guitar
ScaR :: Drums

 

Genere:
Sleaze Thrash Metal

 

Durata:
35' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.10.2018

 

Etichetta:
Volcano Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Volcano Promotion
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Alpha Omega Management
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Recensione

Disco di debutto per i Red Riot da Salerno, un gruppo che si definisce Thrashin’ Sleaze Metal, e che io invece preferisco definire semplicemente Sleaze Metal, visto che in effetti nel sound dei Red Riot c’è qualcosa di più potente, metallico e se vogliamo mascolino, ma direi che è un po’ poco per spostare le coordinate sonore della band sul Thrash Metal.
Detto questo, “Seek! Kill! Burn!” è un album che è un po’ come il suo titolo: tutto entusiasmo e potenza sbattuta in faccia anche in maniera un po’ scavezzacollo e sopra le righe, sia nel bene che nel male. Sì perché va detto sin da subito che questi 35 minuti e mezzo di musica ti colpiscono per un songwriting irresistibile, che colpisce benino nell’opener “Attitude” e molto bene sia quando ci si butta su sonorità più metal tipo “Rise or fall”, sia quando si va sulle sonorità tipo primi Motley Crue di “Ripping Money”, anche se la parte del leone i Red Riot la fanno dal settimo brano fino alla fine, dove semplicemente accantonano del tutto le influenze thrash e si lasciano andare al loro stile più naturale senza sbagliare un solo colpo, con la vivace “Squealers” a farsi notare, insieme ai due arroganti brani successivi e un buon brano di chiusura, il tutto farcito da tanti assoli di chitarra che, diciamocelo, in questo genere più ce ne sono e meglio è. Tuttavia ci sono anche dei difetti, alcuni dei quali sono ascrivibili al suddetto entusiasmo della band che si lascia prendere un po’ di mano e che mostra anche un po’ poca esperienza, come il ritornello anonimo di “H.I.P.S.T.E.R.S.” o la banalotta “Child of steel” o una “Bang your head” che va bene come chitarre soliste, ma il cui riff di base è sinceramente un po’ trito. Altrove sono certe soluzioni stilistiche che ci fanno capire che la band tutto ‘sto entusiasmo deve anche un po’ controllarlo per evitare di suscitare qualche punto interrogativo, come ad esempio una voce molto buona nell’impostazione, ma che a volte finisce per essere sopra le righe e “trying too hard”, oppure come i cori dell’ultima canzone, dove quel “who, who, who” rischia di essere interpretato come un “hu, hu, hu” strano e involontariamente ilare.
Vista la grandezza delle composizioni, va detto che dei difetti suddetti tendi a non curartene e a goderti comunque questo “Seek! Kill! Burn!”, un album anche un po’ che tende a strafare, ma comunque molto ben fatto e con potenziale da sfruttare per il futuro. Se Glam, Heavy, Rock anni 80, Sleaze o ciò che c’è in mezzo è il vostro pane quotidiano, considerate l’acquisto di quest’album.

Track by Track
  1. Attitude 70
  2. H.I.P.S.T.E.R. 65
  3. Rise or fall 70
  4. Rippin' money 75
  5. Child of steel 60
  6. Bang your head 65
  7. Squealers 75
  8. Blow till you drop 75
  9. Sleazy life 80
  10. Who we are 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Snarl pubblicata il 13.03.2019. Articolo letto 1703 volte.

 

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