Ancient Winter «Through The Black Obedience» [2018]
Ancient Winter
Titolo:
Through The Black Obedience
Nazione:
Italia
Formazione:
Ancient Winter :: All Instruments
Genere:
Black Metal
Durata:
25' 7"
Formato:
CD
03.02.2018
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Discreto ma anche parecchio acerbo questo album breve di debutto assoluto per la One man band del nord Italia chiamata Ancient Winter, che in questi 25 minuti ci propone 7 canzoni più intro con evidenti difetti e molte ombre, ma fortunatamente anche con qualche luce, seppur fioca.
Per difetti infatti dobbiamo, purtroppo, parlare di molti luoghi comuni del Black Metal da One Man band, ovvero uno stile musicale molto acerbo e che viene fortemente influenzato dai canovacci dei grandi classici, come “Ancient Winter” decisamente troppo Darkthroniana e senza molto di proprio, e soprattutto una qualità sonora assolutamente sbagliata, che cerca di essere “raw”, ma che finisce solo per essere il più delle volte solo controproducente visto che a causa di una chitarra altissima a volte si fa fatica a capire cosa suona la batteria, mentre la voce è molto alta (come i Darkthrone) ma comunque suona strana e poco nitida, come se si fosse pasticciato con equalizzazione e effetti. Conclude il cerchio una drum machine dai suoni chiaramente diversi da tutto il resto.
Fosse tutto il disco così, il debutto di Ancient Winter sarebbe sinceramente poca roba. Non da disprezzare, ma fatta da tanti con gli stessi risultati. Va detto però che “Path” e “monach” segnano un cambio di stile positivo, dove ci si scrollano di dosso certi luoghi comuni e si ascolta un black metal più diretto e tagliente, simile a qualcosa degli Horna di metà carriera in “Path” e con influenze black rock nella seconda, per un risultato più tagliente e a tiro che decisamente sembra essere lo stile in cui Ancient Winter funziona meglio. Sarebbe bello continuare così, ma purtroppo negli ultimi due brani Ancient Winter continua a picchiare un po’ alla cieca, con una mediocre “Agnese” e una “Spirito Errante” che tenta la carta dei riffs disarmonici, ma non va da nessuna parte di preciso.
Insomma: qualche buona premessa c’è e di certo Ancient Winter possiede dei buoni spunti, ma il lavoro da fare per suonare qualcosa di proprio e con più esperienza c’è. Rimaniamo sintonizzati, ma per stavolta, per via dell’acerbità del progetto Ancient Winter, non mi sento di staccarmi di molto dalla sufficienza.
Track by Track
- Intro S.V.
- Ancient winter 60
- Culla di Juda 60
- Human Plague 60
- Path 65
- Monach 65
- Agnese 55
- Spirito Errante 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
61Recensione di Snarl pubblicata il 14.03.2019. Articolo letto 887 volte.
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