Sollar «Translucent» [2019]
Sollar
Titolo:
Translucent
Nazione:
Portogallo
Formazione:
Mariana Azevedo - Vocals
Vitor Braga - Guitar
André Ribeiro - Guitar
Eduardo Sinatra - Drums
Diogo Vidinha - Bass
Genere:
Progressive Metal / Rock
Durata:
55' 30"
Formato:
CD
25.01.2019
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La musica etichettata come progressive metal è, a mio parere, talmente tecnica che il rischio di risultare pesante e poco leggibile è veramente dietro l’angolo. Con questa premessa, introduciamo il debutto dei Sollar, band portoghese che si sta facendo strada con la certezza di avere quel qualcosa in più da dire e proporre.
Translucent, questo il titolo del loro lavoro, possiede una cover davvero ben fatta, stranamente coerente con quello che ci apprestiamo ad ascoltare, già questo è un aspetto positivo.
La partenza avviene attraverso le note di Birth: cruda e accattivante sia nel cantato che nella melodia, mi hanno subito ricordato, per qualche irrazionale verso, i Moospell.
See e Red rimarcano quanto annunciato dalla song precedente attraverso un progressive metal ben sviluppato e solo apparentemente grezzo con sfumature dark.
L’atmosfera di Naked è oscura, a tratti opprimente, il tutto è concentrato sull’interpretazione vocale rabbiosa di Mary Ann, con i suoi oltre sei minuti di durata, ho percepito una certa pesantezza, non il brano migliore.
Con Royal Flush ritroviamo uno stile convincente, veloce ed esaltante; in The Image of man viene introdotto un sound più black a tratti, è presente del growling che viene intrecciato e alternato al cantato femminile: sembra di fare un salto nel passato, a metà degli anni ’90 in cui il gothic era contaminato da nuove influenze e si arricchiva di svariate sfumature.
Translucent è una delle tracce meglio riuscite: di facile ascolto, ha un ritornello catchy che la rende in assoluto idonea alla presentazione del disco sul mercato.
Discorso analogo per Primal, veloce e sensuale, possiede dei momenti melodici interessanti che la rendono come una delle song più originali.
Outburst potremmo definirla una ballad, ma non nel solito senso, è sicuramente più articolata e colma di suoni, cambi di tempi, il risultato finale è convincente, più di altri pezzi.
Al termine ci troviamo di fronte a The Right men, song nel quale viene posto l’accento su una musica complessa, inizialmente più pacata, ma che via via si fa più ricca e a momenti confusa, rimanendo comunque coerente con il resto dell’opera.
Devo ammettere che in merito a questo Translucent sono incerta: ho ascoltato dieci canzoni che hanno uno stile molto personale e, per essere un esordio, è sicuramente un aspetto di cui tener conto. Translucent è sicuramente un disco ricco di spunti, di suoni e ambientazioni, la voce di Mary Ann è intensa e si destreggia bene all’interno di questo stile. A volte, però, ho percepito una certa pesantezza nei suoni, una sorta di ripetitività che mi ha fatto storcere il naso, seppur per brevi momenti.
Insomma, i Sollar hanno fatto un buon lavoro e sono certa che agli amanti del genere piacerà molto, ma per chi avesse gusti differenti consiglierei altro.
Track by Track
- Birth 70
- See 70
- Red 70
- Naked 60
- Royal flush 75
- The image of man 70
- Translucent 75
- Primal 75
- Outburnst 75
- The right men 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di reira pubblicata il 16.03.2019. Articolo letto 880 volte.
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