Original Sin «Story of a Broken Heart» [2017]

Original Sin «Story Of A Broken Heart» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.03.2019

 

Visualizzazioni:
1061

 

Band:
Original Sin
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Titolo:
Story of a Broken Heart

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Berti :: Vox, Guitars
Federico Maioli :: Guitars
Manuel Montanari :: Bass
Luca Canella :: Drums

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
32' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Story of a broken heart” dei rockers Original Sin da Ravenna costituisce, purtroppo, il classico caso di band che tenta sin da subito di fare un full length senza, ahimè, essere sufficientemente matura per poterlo fare. È infatti facile farcisi prendere dalla voglia di fare sin da subito un full length e saltare la trafila degli Ep e dell’underground, ma questo va bene a volte se la formazione è costituita da membri esperti in bands passate, e non è questo il caso.
Tutto l’album rispecchia questa situazione, con la normalità compositiva che corrisponde a dei riffs spesse volte banali e parecchio generici su cui si staglia una voce dalla buona intonazione ma chiaramente non molto matura stilisticamente e che non fa risaltare molto i brani, così come non fa risaltare i brani una qualità sonora parecchio standard e che non enfatizza niente del sound degli OS. E questo è ascoltabile dalle due canzoni d’apertura, dove si conferma quanto detto. La chitarra solista a dir la verità ci riesce a mettere una pezza con buoni e lunghi assoli rendendo l’approccio dei brani un po’ meno canonico, ma il pur brano Federico Maioli qui comunque commette l’errore di giocare troppo con le dissonanze finendo per suonare fuori scala e un po’ sovrabbondante su una base musicale spesso standard. E purtroppo per gli Original Sin non è finita qui: oltre alle scarse originalità e compattezza della formazione, va anche detto che l’ispirazione e l’ammontare delle idee nei brani non è costante, e passa da brani come quelli d’apertura molto canonici, a brani un po’ più costruiti con riffs e senza accordi semplici come “Rebellion”, passando per brani così morbidi che suonano troppo diversi e come fatti da un’altra band come la troppo leggera e romantica title track e “For ever” o la meno in your face “I’m waiting”. Completano purtroppo il quadro la mediocre “Fighting for your love” e una “Mr Danger” che si appoggia troppo a “Sad but true” dei Metallica.
Insomma: “Story of a broken heart” è il frutto di una band chiaramente non pronta per fare il full length e in cui tutto suona acerbo, dalla personalità musicale a un’identità musicale che va e viene, tra le altre cose. Gli Original Sin non sono qualcosa di inascoltabile, ma quanto da me esposto sopra si traduce in un album non interessante e fin troppo manieristico e canonico, a cui affibbio una lieve bocciatura perché capisco l’umiltà della proposta musicale e il fatto che gli Original Sin non si atteggiano da chissà chi, ma anche tenendo conto di questo, i difetti di cui sopra restano secondo me troppo evidenti all’ascolto, e l’entusiasmo della band nell’aver fatto il primo primo disco non è certo sufficiente a ribaltare la situazione.

Track by Track
  1. Cry with me 55
  2. Living life 60
  3. I'm still burning 60
  4. Mr Danger 55
  5. Rebellion 65
  6. Fighting for your love 55
  7. Story of a broken heart 60
  8. For ever 60
  9. I'm waiting 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
58

 

Recensione di Snarl pubblicata il 24.03.2019. Articolo letto 1061 volte.

 

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