Steel Raiser «Acciaio» [2019]
Recensione
Anche se da un solo decennio sulle scene nazionali e non, i nostrani Steel Raiser rilasciano il nuovo “Acciaio”, un concentrato di puro heavy metal di fattezza notevole e che indubbiamente li conduce sulla via dell’Olimpo per l’indiscussa capacità della band. In sostanza, ad ascoltare questo Acciaio, vengono immediatamente in mente I gloriosi Judas Priest per gli inevitabili richiami stilistici a cui gli Steel Raiser si appellano; in ogni caso paiono immancabili richiami ad altre glorie tra cui WASP, Helloween e anche Blind Guardian; un sound compatto e micidiale, ulteriormente avvalorato da un altrettanto ottima produzione, rappresentano le carte vincenti del disco, una vera cura contro l’apatia e lo stress. Ritmiche brillanti e riff potenti rappresentano le cariche di energia che contraddistinguono i dodici brani del disco unitamente al buon clean che in alcuni tratti ricorda non poco quello di Chity Somapala (Firewind) deliziandoci su brani di maggiore o meno intensità come vuole un genere come questo dell’Heavy. Se la band spara a martello subito dopo l’intro “The Fourth Seal” con il primo effettivo “Demon Angel”, aperta da un riff cattivissimo scatenante una ritmica compatta, la qualità aumenta di pregio con la successiva “Heavy Metal Hero”, un vero e proprio tributo ai Judas Priest; non male “The King Of The Night”, altra buona resa eccentricità e potenza; uno dei brani caratteristi heavy metal power è la splendida cavalcata ritmica offerta da “Gengis Khan” dove forse il clean pare appena perdere un po’ i colpi; il synth in apertura a supporto di “Rising Phoenix” rappresenta invece un balzo più proteso al power; cattivissima “Highway Eagle” per prontezza e velocità; immancabile la classica ballad in “Wherever” a conclusione della quale parte “Night Of The Duster” un po’ similare alla quinta in scaletta ma in ogni caso diversificata in struttura; martellante “Spirits Of Venance” mentre “Man Of Rage” ricorda un po’ gli Helloween di cui si accennava in apertura; buona anche l’aggressiva “Up The First” che ancora una volta ci omaggia della potenza della band. Un disco divertente dall’inizio alla fine, un vero e proprio concentrato di puro heavy metal.
Track by Track
- The Fourth Seal (Intro) S.V.
- Demon Angel 75
- Heavy Metal Hero 80
- The King Of The Night 75
- Gengis Khan 80
- Rising Phoenix 80
- Highway Eagle 75
- Wherever 75
- Night Of The Duster 75
- Spirits Of Venance 80
- Man Of Rage 80
- Up The First 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 30.03.2019. Articolo letto 1723 volte.
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