Anno Mundi «Rock In A Danger Zone» [2018]

Anno Mundi ĞRock In A Danger Zoneğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
06.04.2019

 

Visualizzazioni:
1263

 

Band:
Anno Mundi
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Titolo:
Rock In A Danger Zone

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Federico "Freddy" Giuntoli :: vocals;
- Alessio Secondini Morelli :: guitar/vocals;
- Flavio Gonnellini :: bass/guitar
- Mattia Liberati :: keyboards
- Gianluca Livi :: drums/vocals;

 

Genere:
Hard Rock / Heavy Metal

 

Durata:
43' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I romani Anno Mundi, sulla scena dell’underground nazionale sin dal 2011 e con diverse uscite alle spalle, rilasciano oggi con il loro hard rock questo “Rock In A Danger Zone” il cui stile si avvicina non poco all’ hard’n’Heavy di matrice ’70 ’80 nel tentativo di ravvivare un genere spesso lasciato sin troppo nel dimenticatoio a favore di correnti più moderne. Il quintetto, nelle nove tracce proposte, contenenti tra l’altro anche una cover dei Kiss “Fanfare” ed un estratto live del RoMetal a cui la band ha partecipato nel 2014, propone andature tutte particolarmente moderate, tipiche del genere con un effetto in parte appagante mentre la parte del clean di tanto intanto sembra andare un po’per conto suo. Il sound è semplice, diretto, mai troppo confusionario od eccentrico e orecchiabile. Dopo l’intro, gli Anno Mundi ci offrono una buona congiunzione strumentale con “Blackfoot”, in cui il clean espressivo, è ben a proprio agio sull’intero lavoro degli strumentisti; si prosegue poi con la lunga “Mega Alexandros”, un brano più heavy che hard rock, un po’ oscuro nella proposta del clean e forse appena troppo statico nei contenuti; “Dark Matter” può essere interpretata come un breve intermezzo tra synth e chitarra che anticipa “Searching The Fate”, altro brano sempre molto semplice con tendenze appena sperimentali, un po’ anche doom rock ma complessivamente ma pur sempre apprezzabile; si procede poi con gli otto minuti abbondanti di “Pending Trial”, dall’apertura tenace, ma poi sin troppo moderato con pochi estratti appena più dinamici e di maggior brio; a concludere la cover dei Kiss “Fanfare” e l’estratto live d cui sopra. Un disco che si ascolta ma che non offre emozioni a causa di momenti sin troppo ristagnanti e poco diretti.

Track by Track
  1. In The Saloon S.V.
  2. Blackfoot 60
  3. Megas Alexandros 60
  4. Dark Matter (Nibiru's Orbit) S.V.
  5. Searching The Faith 65
  6. Tribute To Erich Zann S.V.
  7. Pending Trial 60
  8. Fanfare S.V.
  9. Live Medley S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 06.04.2019. Articolo letto 1263 volte.

 

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