Staurophagia «Sacrifice Of The Wind» [2019]

Staurophagia «Sacrifice Of The Wind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
10.04.2019

 

Visualizzazioni:
1276

 

Band:
Staurophagia
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Titolo:
Sacrifice Of The Wind

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Staurophagus :: All Instruments, Vocals;

 

Genere:
Atmospheric Black Metal / Dark Ambient

 

Durata:
48' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.02.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Cupo, intenso, con una eccessiva dose di sperimentalità e con sonorità grezze quanto bastano, il progetto di Staurophagia intitolato “Sacrifice Of The Wind”, si espande nel corso dell’ascolto delle sue effettive otto tracce, oltre ad un intro ed un outro conclusivo, arricchendo il panorama musicale del black metal atmospheric moderno, occulto, avant-gard e quant’altro di una discreta riuscita a tratti penalizzata da un sound non troppo eccelso. Il concept, si caratterizza in sostanza per una buona dose di atmosfere cupe e disperse che offrono un effetto particolarmente infernale e desolante. La lunga intro di “Intro: Extreme Unction” pare assai dispersiva costituendosi con un clima rumoroso e d’effetto, abbastanza ambient; subito a seguire “When The Gods Came Down” dove questa volta un rumore con sottofondo di scream lontani e demoniaci offrono un senso convulso di smarrimento dal quale emergono confusione e delirio sino alla seconda parte in cui decade un po’ la confusione che aveva caratterizzato il tutto sin dagli inizi; si prosegue poi con “The Curse Of Present” in cui lo scenario cambia tra un cupo ambient atmosferico e qualche effetto distorto di chitarra tendente a fungere da bussola per uscire dall’intricato quanto mistico scenario; “Sabnack’s Constellation” delinea l’onda di violenza dell’autore tra scream blast beat furiosi e un qualcosa che pare similare ad un viola; “From Antartica To The Moon” si appresta ad un atmosferico passaggio quasi rilassante ma pur sempre cupo e misterioso; “That Gory Thing From Nowhere” altro brano mistico ma strumentale al pari anche del successivo “Frozen Temple Of Apollyon” in cui l’autore delizia con un nuovo inquietante scenario realizzato da note isolate su supporto di una batteria soft modalità quasi pop; un inatteso riff apre “Druidic Dark Sacrament” poi inebriata tra scream e una resa non buona per una elementare produzione alle spalle; “Keraunomaniac” e il conclusivo outro “Malum Est Tetrum Profluvium Liver Fruor Fungos Potior Ego Sum Pro Habeo” chiudono il disco congedandoci tra nuove atmosfere desolanti ed oscure con inaspettati sottofondi; il lavoro complessivamente è particolare nei contenuti ambient strumentali e ovviamente destinato agli amanti di sonorità tetre ed oscure che troveranno in esso un discreto prodotto su cui poter fantasticare tra un inferno e l’altro.

Track by Track
  1. Intro: Extreme Unction S.V.
  2. When The Gods Came Down 65
  3. The Curse Of Present 65
  4. Sabnack’s Constellation 70
  5. From Antartica To The Moon 70
  6. That Gory Thing From Nowhere 65
  7. Frozen Temple Of Apollyon 70
  8. Druidic Dark Sacrament 70
  9. Keraunomaniac 70
  10. Malum Est Tetrum Profluvium Liver Fruor Fungos Potior Ego Sum Pro Habeo 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 10.04.2019. Articolo letto 1276 volte.

 

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