Violentor «Putrid Stench» [2019]

Violentor «Putrid Stench» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.05.2019

 

Visualizzazioni:
1773

 

Band:
Violentor
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Titolo:
Putrid Stench

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alessio Medici :: Guitars & Vocals;
- Ricardo Orsi :: Bass;
- Iago Bruchi :: Drums;

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
30' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.05.2019

 

Etichetta:
Inferno Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ispirati per lo più dalla scena thrash metal fine anni ’80 i Violentor, rilasciano questo quarto album della loro carriera intitolato “Putrid Stench” dal quale, al di là di una buona dose di cattiveria, si evince una profonda ispirazione a glorie quali Kreator, Sodom e Destruction. Le ritmiche variegate e serrate si stendono nel corso della mezz’ora di ascolto tra riff diabolici e un prepotente cantato classificabile tra un clean ed uno scream dannatamente arrabbiato e assetato di vendetta. Le buona ritmica si ripercuote in maniera assai vivace offrendo un quadro compositivo costantemente diversificato e divertente nella resa; tecnicamente la band, stante la buona performance, si lascia in ogni caso particolarmente influenzare dalle band sopracitate peccando in parte di originalità; se con “The Escalation” e “Butcher The Holy Swine” si assiste ad una cattivissima proposta di puro thrash metal il riff di “Burning Rage” parte diretto come un proiettile e scatena una ritmica assai vivace ma tale da ricordarci non poco i primi Kreator. Le successive “Pray To Die” divertente e schietta come un fulmine e la più moderata “Hunter The Anorexis” dimostrano anche un lato appena più sobrio nella resa offrendo soprattutto nella seconda track una buona dose di melodia tutta da ascoltare; si prosegue poi con “Caustic Counting”, aperta dal parlato femminile di uno spezzone di film horror che poi scatena un vortice ritmico accelerato all’ennesima potenza e con “Putrid Stench” pare invece riproporsi ritmicamente un qualcosa di già ascoltato nelle precedenti tracce; anche “Scum Of Society” diverte per la sua proposta ritmica e per il riff dinamico che ci trascina sino alla conclusiva e nuovamente aggressiva “Destroy The Enemies”. Tirando le somme e tenendo conto di un sound particolarmente radicato al passato, la band offre un quadro compositivo divertente nella resa ma forse sin troppo poco personalizzato.

Track by Track
  1. The Escalation 65
  2. Butcher The Holy Swine 65
  3. Burning Rage 60
  4. Pray To Die 70
  5. Hunter The Anorexis 75
  6. Caustic Counting 70
  7. Putrid Stench 65
  8. Scum Of Society 70
  9. Destroy The Enemies 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 25.05.2019. Articolo letto 1773 volte.

 

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