Age Of The Wolf «Ouroboric Trances» [2019]
Recensione
Il solito disco Stoner Rock con tematiche classiche di questo genere? No, “Ouroboric Trances” degli Age of the Wolf da San José, Costarica, è molto di più. In maniera un po’ troppo esuberante e pertanto non bene a fuoco e sprecona, ma è molto di più.
Gli AotW iniziano quasi in maniera normale, con l’opener “Heralds of abyssos” dove non senti molto di più a qualche riff stoner con rallentamenti tipo Cathedral, ma già da questo brano i nostri sanno come sorprenderci, diventando di colpo una band Doom Metal con tanto di growl inaspettato, e questo sarà il leit motif del disco, che è fatto di canzoni dalle influenze variegate, per un risultato poliedrico e che copre diversi aspetti delle loro influenze musicali, aggiungendone sempre di nuovi e non avendo paura di sperimentare. Qual è il pregio e il difetto di quest’album? Che questo entusiasmo compositivo non sempre funziona. A volte infatti gli AotW riescono a illustrarci il loro lato più fumoso del loro sound, come in “Unholy”, partendo da moods diversi, altre volte suonano più soffocanti ma comunque non affossati come in “The crimson penitence”, e altre volte riescono a spiazzarti del tutto, accoppiando un violino allo stoner doom in “Witches’ gallows”, per un’altmosfera che non tende comunque al gothic/doom. Altre volte invece la loro commistione sonora sembra non essere matura, e si rivela in una “Goliath” anche interessante ma un po’ maldestra, che non eccelle nelle parti sludge doom, e che usa troppe influenze esterne ed evitabili, come il blues all’inizio o un blastbeat alla fine, o “Bloodrage”, che per motivi che non capisco viene di fatto spezzata in due da un sample, facendo perdere continuità al brano. Anche “Heralds of abyssos”, nonostante abbia i suoi lati positivi, all’inizio suona poco originale.
Insomma: come detto sopra, gli Age of the Wolf sembrerebbero avere classe, ma comunque suonano un po’ maldestri e scavezzacollo. Certo, è meglio peccare di esagerazione che di modestia, ma ciò non toglie che anche così questi ragazzi devono maturare ancora un po’, anche se le potenzialità ci sono tutte e promettono bene. Se cercate un disco Stoner un po’ più dinamico del solito, l’acquisto di “Ouroboric trances” potrebbe fare al caso vostro.
Track by Track
- Heralds of abyssos 65
- Unholy 75
- Goliath 65
- The crimson penitence 75
- Goddess of the hunt 70
- Witches' gallows 75
- Bloodrage 65
- Molten earth 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 29.06.2019. Articolo letto 725 volte.
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