Ecatonia «Tales from the old Graveyard» [2019]

Ecatonia «Tales From The Old Graveyard» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
16.07.2019

 

Visualizzazioni:
1491

 

Band:
Ecatonia
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Titolo:
Tales from the old Graveyard

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lord of War :: All guitars and compositions
Grindead :: Vocals, bass, production

 

Genere:
Heavy / Death / Black Metal

 

Durata:
18' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
30.06.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non c’è che dire: Lord of War di stare con le mani in mano proprio non ne vuol sapere. Non pago del gran seguito degli Athanor e del circoscritto ma favorevole responso degli Hellsteps, arriva anche a riproporre il suo primo gruppetto di sempre, gli Ecatonia. Una band che, se non ho capito male, è costituita da due suoi amici con cui ha di fatto cominciato a suonare più di 20 anni orsono. Alcune di queste tracce sono confluite in questo Ep autoprodotto.
E a dire la verità, si sente che i brani sono tra i primi mai composti da Lord of War: riesumati e risuonati fedeli all’originale, i tre brani più due intermezzi degli Ecatonia suonano infatti come degli Hellsteps più semplici e acerbi, con dei riffs spogli e arrangiamenti più scarni, che più che black metal suonano come una specie di metal abbastanza lento, vagamente tendente all’heavy e a certo doom per questo feeling abbastanza arcano. Tutto questo lo si sente in “The old graveyard”, un brano per forza di cose discreto ma anche acerbo, che conclude sfumato, ma la situazione migliora nella doom/heavy oriented “Epitaph”, con buone intuizioni di chitarra solista nella seconda parte, e raggiunge un bel potenziale in “Nebula Noctis”, un brano più graffiante e a tiro, dove il risultato va a lambire maggiormente il metal estremo, anche se i riffs restano ancora un po’ influenzati dallo stile suddetto.
In conclusione: l’Ep di Ecatonia riprende riffs dal passato e si sente, si sente questo stile musicale ormai praticamente desueto, dove il doom non significava per forza fare anche stoner, e dove il mood seppur basilare va a funzionare. Una buona testimonianza del passato che ritorna. Evolverà e verrà ripreso questo gruppo? Staremo a vedere. Per ora, il giudizio finale rappresenta un Ep insolito e che funziona bene come valore storico, mentre da quello artistico, credo che la sua importanza sia più limitata a fans di Athanor e soci che altro. Un Ep dunque dal valore un bel po’ di nicchia e volendo anche un po’ settoriale, ma il metal (non solo il black) anni fa era proprio così.

Track by Track
  1. The old graveyard 60
  2. Clouds of thorns - Intermezzo S.V.
  3. Epitaph 65
  4. Crimson twilight - Intermezzo S.V.
  5. Nebula noctis (bonus track remastered) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl pubblicata il 16.07.2019. Articolo letto 1491 volte.

 

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