Old Forest «Black Forests of Eternal Doom» [2019]
Recensione
Ridendo e scherzando, in maniera quasi insospettabile, gli Inglesi da Londra Old Forest sono arrivati al quarto album. Ricordati infatti per essere l’”altro” gruppo degli In the Woods, gli OF si sono sempre caratterizzati nel corso degli anni per un mix avvincente tra Black Metal, Doom e atmosfere oscure e medievali, provenienti da un passato lontano, per un sound dunque che rispecchia i canoni di questi generi musicali, ma comunque abbastanza arioso e atmosferico nonché corale.
In questo “Black forests...” tuttavia i nostri OF scelgono di fare un passo laterale e di andarsi a sistemare in quelle atmosfere simili eppure diverse tipiche di certi In the Woods, tralasciando il sound oscuro, e invece enfatizzando una certa ariosità del sound. Se infatti “Black forests...” inizia molto aspro e raschiante, ben presto le sue atmosfere silvane prendono il sopravvento e la furia, pur essendoci si alterna comunque ad un tocco incantato sempre massivamente presente e che va a prendere il sopravvento sia nello stacco centrale della title track, sia in “Shroud of my dreams”, completamente doom e addirittura con chitarre acustiche a donare un sound inedito, ma è “A spell upon thee” dove tutto ciò che gli OF voglio fare viene capitalizzato al massimo, con una resa e un effetto davvero pazzeschi e che riescono a convincerci largamente formando ciò che per me è definibile come un capolavoro. Conclude il disco un certo back to the roots pur molto buono, presente in “Hang’ed man”.
Insomma: mentre tanti gruppi hanno bisogno di tanti dettagli come il produttore, il pro-tools, pedali, lungaggini eccetera, gli Old Forest usano pochi mezzi e li usano alla perfezione, con tanto di approccio quasi progressive alle loro composizioni, per un risultato innovativo nella loro carriera, e comunque vincente, che cavalca alla grande la sottile linea tra black metal, doom metal (non stoner o post) e un tocco astratto davvero eccezionale. Per gli amanti del black atmosferico (detta sommariamente) “Black forests of eternal doom” è un disco da non perdere.
Track by Track
- Subterranean soul 80
- Wasteland of dejection 80
- Black forests of eternal doom 85
- Shroud of my dreams 80
- A spell upon thee 90
- Hang'ed man 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
84Recensione di Snarl pubblicata il 08.08.2019. Articolo letto 1110 volte.
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