Awake The Secrets «Chameleon» [2019]

Awake The Secrets «Chameleon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.08.2019

 

Visualizzazioni:
1559

 

Band:
Awake The Secrets
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Titolo:
Chameleon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Edward Zompicchiatti :: Vocals
Mauro Tomat :: Guitar
Giacomo Cozzarolo :: Guitar
Thomas Macorig :: Drums

 

Genere:
Deathcore

 

Durata:
35' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.03.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Chameleon” è il primo album dei friulani Awake the secrets, una band che, si intuisce già dal nome, fa musica “core”. Precisamente, un mix tra Deathcore e Mathcore, del tipo più arzigogolato, con tanto di breakdowns massicci e passaggi caotici di chitarra.
Tuttavia, per “Chameleon” vale il caso de “il troppo stroppia”: conosciamo bene questo genere, sappiamo cosa aspettarci, ma questa pazzia compositiva costituita da nervosismi ritmici, cambi di tempo, licks di chitarra eccetera sono riversati nei brani fino all’eccesso, rendendo i brani qualcosa di fondamentalmente indistinguibile l’uno dall’altro, dove gli assalti brutali sono brevissimi (Neanche 15-20 secondi in “Cloverfield”), e con i brani che ben presto vanno ad impantanarsi tra le soluzioni stilistiche tipiche del mathcore e di disarmonie già note da tempo in questo genere, il tutto senza che si vada mai a suonare un po’ più originali, o con dei grooves trascinanti. In realtà qualcosa c’è, ma non è niente di così stabile né di duraturo, con degli stop n go che saturano i brani e che li rendono sì tecnici ma anche abbastanza fini a sé stessi, specialmente verso la seconda metà dell’album.
Questo è, incredibilmente, “Chameleon”: è un album che ho sentito e risentito, ma che esagera coi tecnicismi e le stranezze fino a divenire troppo pretenzioso e dai brani a volte indistinguibili, e altre volte non molto originale, nelle poche volte che suona meno intricato, come in “Fume flags”. Probabilmente quest’album potrebbe interessare ancora a chi suona o apprezza musica tipo Design the Skyline o Annotations of an Autopsy, ma per me in giro c’è molto di meglio. E anche dal punto di vista di “core” intricato tipo Dillinger Escape Plan in giro c’è di meglio. Senza rancore.

Track by Track
  1. Fading Pigmentation - Intro S.V.
  2. Needful opinions 60
  3. Cloverfield 55
  4. Fume flags 55
  5. Pathetic leeches 55
  6. The harvester after the avalanche 60
  7. CC 50
  8. Blindsight 55
  9. Saints and wrongdoers 55
  10. Cognitive dissonance 55
  11. Scapegrace 50
  12. Crestfallen 55
  13. Limitless - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Snarl pubblicata il 14.08.2019. Articolo letto 1559 volte.

 

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