Glasya «Heaven's Demise» [2019]

Glasya «Heaven's Demise» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
07.09.2019

 

Visualizzazioni:
751

 

Band:
Glasya
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Titolo:
Heaven's Demise

 

Nazione:
Portogallo

 

Formazione:
Eduarda Soeiro - Vocals
Davon Van Dave - Keyboards, Orchestrations
Manuel Pinto - Bass
Hugo Esteves - Guitars
Bruno Prates - Lead Guitars
Bruno Ramos - Drums

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
51' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.07.2019

 

Etichetta:
Pride & Joy Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Glasya sono una band portoghese che si è fatta conoscere al pubblico promuovendo nel 2018 il loro primo singolo (Heaven’s Demise) e da lì, il passo successivo è stato breve. Ecco quindi il disco d’esordio che rispecchia appieno la musica dei sei ragazzi.
Iniziamo con la gothic sinfonica Heaven’s demise, potente e diretta, atmosferica e apprezzabile sia per la melodia che per la voce della cantante che da subito da sfoggio di doti da soprano niente male, non è un caso che sia stato il singolo di apertura.
Ignis Sanctus ha sfumature più oscure, la linea melodica mi ricorda bands gotiche di almeno quindici anni fa, per alcuni versi, ma il risultato è comunque interessante grazie a cori e chitarre che creano un’atmosfera dark.
Coronation of a beggar è un buon pezzo, abbastanza complesso, un’avventura narrata con piacevoli sonorità.
In Glasya troviamo la fusione di due voci diverse, è molto teatrale; Eternal winter è sicuramente adatta alle esibizioni live perché ha un bello sfondo di cori-chitarre-batteria che raggiungono buoni livelli di adrenalina.
Birth of an angel si avvicina molto ad una ballad, carina, ma niente di eclatante; con The last dying Sun e Neverland torniamo su un metal più operistico, ma anche accattivante e ritmato.
No exit from myself possiede un buon ritornello, ma risulta un pò dispersiva o comunque non abbastanza incisiva.
In conclusione, la sinfonica A thought of you la quale vede la totale assenza di voce e di tutti gli altri “elementi metal”: una scelta piacevole, nel suo complesso.
Heavens Demise è un disco in perfetto stile metal sinfonico, è melodico e coerente nel suo intento. Al suo interno troviamo alcune pecche: sono presenti momenti di calo e a volte l’elemento soprano viene calcato in maniera eccessiva. Nonostante ciò, ci sono elementi di sicuro interesse, una base che fa ben sperare in merito al futuro dei Glasya.

Track by Track
  1. Heaven's demise 75
  2. Ignis sanctus 70
  3. Coronation of a beggar 70
  4. Glasya 70
  5. Eternal winter 70
  6. Birth of an angel 65
  7. The last dying sun 70
  8. Neverland 70
  9. No exit from myself 65
  10. A thought of you S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di reira pubblicata il 07.09.2019. Articolo letto 751 volte.

 

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