Painqirad «Empires' Sema'yi» [2019]
Painqirad
Titolo:
Empires' Sema'yi
Nazione:
Italia
Formazione:
Damiano Notarpasquale - clarinetto soprano, clarinetto in sol, sax alto, sax tenore, trombone, ney, zurna, bağlama, mondol algerino, mandolino, tastiere, chitarre, basso, bendir, darbuka
Genere:
Doom / Prog metal / Folk / Jazz
Durata:
35' 0"
Formato:
CD
29.04.2019
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Con il moniker di Painqirad, Il polistrumentista Damiano Notarpasquale, pubblica il nuovo lavoro "Empires 'Sema'yi".
Otto tracce da catalogare in una serie di generi musicali che si fondono a partire dal doom prog metal fino al jazz in uno stile unico, passando da filamenti più cupi riconducibili al folk turco.
Un progetto davvero insolito se pensiamo che Damiano proviene da correnti più morbide avendo affrontato studi sul jazz e sul sassofono.
Un avvio leggero con la open track "Tahmila" interrotto in maniera piacevolmente brusca da una chitarra aggressiva che graffia l'atmosfera andandosi a intrecciare con una sezione di fiati. L'uso di strumenti non proprio metal rende l'ascolto ancora più interessante come nella seconda traccia "Saz Temple", dove ancora una volta l'aria è resa aggressiva dal lavoro delle chitarre che rendono il tutto molto scuro e corposo.
"Nubah" regala attimi più concitati che fanno salire l'album di intensità complici assoli di chitarra che poggiano su ritmiche a percussioni e un solo particolare di clarinetto ( non proprio strumenti adatti al Doom Metal ).
Una parte centrale che stenta a decollare, con il rischio di portare assuefazioni, anche in funzione del fatto che siamo di fronte ad un album strumentale. Qualcosa si smuove, verso il finale con la traccia "AllayI Nahawand", più energico rispetto agli altri brani ascoltati fino ad ora; e dopo una piccola pausa di riflessione con il brano davvero minimale di "Taksim", "Empires 'Sema'yi", si chiude con le ultime due tracce, Nawakht e Iron Far Away, un finale corposo, e grezzo, ammorbidito a tratti da strutture morbide che hanno il compito di non far eccellere il ritmo dell'album.
Se siete amanti di generi non convenzionali e che dunque rientrano in quella sfera di musica "strana", allora qui c'è qualcosa di davvero unico e originale, forze troppo uguale, ma comunque piacevole da ascoltare.
Track by Track
- Tahmila 60
- Saz Temple 60
- Nubah 60
- Dunes 55
- Allay Nahawand 55
- Taksim 50
- Nawakht 50
- Iron Far Away 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
60Recensione di Led pubblicata il 07.12.2019. Articolo letto 652 volte.
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