Lord Gore «Scalpels For Blind Surgeons» [2019]
Recensione
Bel ritorno sulle scene per i Lord Gore da Portland, Oregon, che in poco meno di tre quarti d’ora si scrollano di dosso i decenni di inattività e si ripresentano con un disco, questo “Scalpels for blind surgeons” potente, credibile e rabbioso, che mescola qualcosa dei primi Malevolent Creation con un approccio più brutal e a volte con puntate debitrici sia al grindcore che a certo hardcore, anche se in piccole quantità.
L’ascolto di SfBS infatti si manifesta promettente dalla opener “Planes of forgotten flesh” che dosa sapientemente le influenze di cui sopra con un certo tecnicismo mai sovrabbondante, semmai con la componente old school che aumenta leggermente nel tempo, come in “Daudiskegg” o “Million maggot march”, e quella più grind/HC che invece fa capolino nella parte centrale dell’album, lasciando che l’aggressione e la brutalità del death metal siano più presenti a inizio e fine album. Ne risulta un album ben riuscito, variegato e competitivo, che riesce a convincerci e che silenzia i “naysayers” scoraggiati dagli anni di inattività. Se il mood malsano e aggressivo dei primi Malevolent Creation fa per voi, il terzo album dei Lord Gore è un acquisto ben consigliabile.
Track by Track
- Planet of forgotten flesh 75
- The deformer 80
- Incubation sickness 80
- Lord of the flies 75
- Daudiskegg 80
- Spare parts 75
- The crawling 80
- Million maggot march 80
- Reborn in the blood of my enemies 80
- Enthenogenocide 80
- Attack of the stem cell junkies 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Snarl pubblicata il 06.01.2020. Articolo letto 736 volte.
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